La domanda è sempre la stessa, ricorrente per migliaia di famiglie italiane ogni anno: ma quanto è difficile ottenere un mutuo? Non c'è neanche bisogno di rispondere, poiché sono i numeri a parlare: nel 2012 è stato registrato un calo dei mutui per la casa superiore al 40% rispetto al 2011, già anno nero per il mercato immobiliare.
È quindi sempre più difficile ottenere un mutuo e comprare casa, almeno con l'aiuto delle banche che, con la crisi che persiste, continuano a stringere la cinghia e a serrare le casseforti. Servono garanzie e, con il tasso di disoccupazione e precariato che si registra al momento, pochi eletti possono assicurarle.
Se questa rappresentazione del panorama attuale appare come molto preoccupante, ma altrettanto realistica, per moltissime famiglie italiane magari anche con un reddito fisso, riflettiamo un po' sulle possibilità di ottenere un mutuo che hanno i lavoratori autonomi o liberi professionisti; insomma le cosiddette Partite Iva. Per loro la prospettiva è ancora più allarmante e l'ottenimento del mutuo diventa una vera utopia.
Innanzitutto vediamo sinteticamente i due principali generi di mutuo immobiliare oggi disponibili per i richiedenti.
- Mutuo a tasso fisso: sono mutui in cui la percentuale d'interesse sulla rata mensile rimane costante
- Mutuo a tasso variabile: sono mutui la cui percentuale d'interesse varia nel tempo, proporzionalmente a quanto varia il costo del denaro. In Europa bisogna in pratica tener d'occhio l'Euribor, cioè il tasso ufficiale sui prestiti interbancari.
L'interesse del mutuo a tasso fisso quindi non può subire alterazioni, mentre quello del mutuo a tasso variabile implica un rischio legato all'andamento dell'economia mondiale. Ovviamente fra i due tipi di contratto il primo è più oneroso e il secondo più abbordabile per quanto riguarda i tassi d'interesse.
I lavoratori autonomi, per definizione, non hanno dei contratti a tempo indeterminato che possono garantire loro uno stipendio fisso ogni mese; i liberi professionisti lavorano in genere "a prestazione" o comunque per brevi periodi di tempo e il loro reddito annuale può essere sensibilmente altalenante (a seconda dell'attività che ricoprono). Per questo per loro è così difficile ottenere un mutuo del tipo di quelli descritti finora.
Esiste però un altro tipo di mutuo che può venire più incontro alle esigenze dei liberi professionisti: è il mutuo a tasso misto. Questa modalità rappresenta in sostanza una via di mezzo fra il tasso fisso e il tasso variabile. Come funziona? Dipende dalla banca e dal profilo professionale del lavoratore autonomo. In genere la banca propone un tasso fisso per i primi anni che poi si trasformerà in un tasso variabile in base a criteri da concordare con la banca stessa.
Gli interessi sulle rate, per questo tipo di mutuo, possono essere un po' più alti rispetto a quelli degli altri tipi descritti, ma offrono la possibilità di variazione dell'accordo economico che possono assecondare variazioni sull'attività professionale del lavoratore autonomo. Il vantaggio più importante è quello di godere di un tasso fisso nel primo periodo, in cui magari la situazione economica di una famiglia si deve stabilizzare e fa comodo avere un computo regolare di quelle che saranno le spese a fine mese; poi in un secondo momento si potrà rivedere il tipo di contratto per andare a valutare un risparmio sul lungo periodo.