Mutui tasso variabile, buone notizie dalla Bce (Banca centrale europea): il presidente Mario Draghi ha confermato la politica di stabilità sui tassi di riferimento e sul costo del denaro. I tassi di riferimento per gli interessi restano bassi e i mutui a tasso variabile rimangono i migliori per i cosiddetti lavoratori atipici, per i liberi professionisti e per chi non ha un contratto a tempo indeterminato.
I mutui a tasso variabile sono finanziamenti il cui tasso d'interesse varia in base all'indice di riferimento Euribor, fissato dalla Bce. Al momento questa tipologia di mutui è la scelta migliore per quei lavoratori che non hanno un contratto a tempo indeterminato, per le partite Iva o comunque per tutti quei lavoratori con contratti atipici. Il mutuo a tasso variabile infatti è un finanziamento più abbordabile per chi non può garantire una grande stabilità finanziaria: la rata iniziale è più bassa rispetto ai mutui a tasso fisso e i tassi d'interesse inferiori, anche se variabili a seconda dell'andamento dell'economia mondiale e del costo del denaro.
In Italia purtroppo è ancora molto difficile ottenere un mutuo casa o un prestito per iniziare un'attività, questo anche per colpa dello spread bancario, ovvero un sovrapprezzo applicato al tasso di riferimento che determina il Tan (tasso di riferimento annuale); una zavorra che pesa sulle famiglie italiane e rende difficile l'estinzione del mutuo.
Il presidente Mario Draghi ha però dichiarato che "la politica monetaria della Bce resterà accomodante finché necessario" e i tassi di riferimento per finanziamenti e mutui rimarranno bassi: ormai da maggio l'indice sul costo del denaro è fermo allo 0,50%, una buona notizia per chi vuole accendere un mutuo. La fine del tunnel della recessione economica sembra vicina, ma per il consolidamento e la crescita dell'Eurozona occorre continuare con le riforme e non vanificare i sacrifici fatti per riequilibrare i bilanci statali. Un clima di fiducia sull'andamento economico mondiale si sta cominciando a diffondere ora in Italia è il momento di rilanciare i consumi e il lavoro.