I tassi di interesse sui mutui diminuiscono drasticamente anche nel secondo trimestre del 2015. Sarà forse l'effetto dell'iniezione di denaro avvenuta qualche mese fa ad opera della BCE di Mario Draghi? Molto probabilmente sì. Ma una sola cosa è certa: sembra davvero che questo sia l'anno giusto per richiedere un mutuo. Mai le condizioni del mercato erano state così vantaggiose: prezzi degli immobili in calo, maggior apertura da parte delle banche e tassi di interesse che toccano i minimi storici.
I tassi di interesse calano ma le richieste non aumentano
Va detto però che, nonostante il momento davvero propizio, il numero di richieste per l'accensione di nuovi mutui non è aumentato sensibilmente. Al contrario, le richieste di mutuo surroga sono aumentate in maniera esponenziale toccando un + 50% nel secondo trimestre di quest'anno: merito per l'appunto dei tassi di interesse in caduta libera, ma non solo. Parte del merito va dato anche alla Legge Bersani che da qualche anno aveva eliminato le penali, anche se si vocifera che potrebbero tornare in vigore nel 2016: a quanto pare l'Italia dovrà adeguarsi alle direttive dell'UE andando così a togliere quella boccata di ossigeno che i consumatori si stavano godendo. Unione Europea che dà, Unione Europea che toglie.
Mutui: tassi variabili scendono del 30% e tassi fissi del 47%
Questi sono i dati rilevati dalla Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato Crif e da MutuiSupermarket.it che segnalano come, dal confronto degli interessi SPREAD migliori del secondo trimestre del 2015 con quelli del secondo trimestre del 2014, la differenza emersa sia addirittura pari al 30% in meno per quanto riguarda i mutui a tasso variabile e del 47% in meno per quanto riguarda i mutui a tasso fisso. Numeri record che restituiscono l'esatta idea di quanto possa essere vantaggioso comprare una casa in questo periodo rispetto ai dieci/venti anni appena trascorsi.
Come dicevamo, gran parte del merito va dato anche alla BCE che con il Quantitative Easing ha dato una bella iniezione di liquidità al sistema bancario europeo e al quale è stata affiancata una riduzione delle rendite sugli investimenti alternativi dei finanziamenti per la casa. Tutte queste azioni stanno portando ad una nuova riapertura commerciale da parte delle banche che ora iniziano a proporre mutui con SPREAD e condizioni economiche sempre più interessanti per i consumatori.
Le richieste di mutui non aumentano nonostante la diminuzione degli interessi
Come dicevamo poco sopra, l'attimo sembra di quelli da cogliere al volo, ma i dati sulle nuove compravendite non dicono la stessa cosa. Gli ultimi dati dell'Agenzia delle Entrate relativi al primo trimestre 2015 anzi, dicono tutto il contrario: ulteriore diminuzione delle compravendite pari al 3% a fronte della ripresa segnalata nel terzo e quarto trimestre del 2014 in cui invece le richieste erano in aumento rispettivamente del 4,2% e del 7,1%. Dunque rimane un minimo di reticenza da parte delle banche nella concessione dei mutui, ma probabilmente rimane anche un po' di timore da parte dei richiedenti, come dimostrato dagli importi medi richiesti che scendono a 122.000 euro circa per il 2015 rispetto ai 140.000 euro richiesti in media nel 2010.