Il risparmio energetico è una tematica che sta conquistando sempre più importanza nel nostro Paese: ecco perché per la riqualificazione energetica ci sono numerosi incentivi fiscali e molti consumatori hanno richiesto dei mutui online vantaggiosi per sostenere le spese per questa tipologia di interventi.
Nel 2013 sono stati 19 miliardi di euro gli incentivi, distribuiti in 14,5 miliardi per gli interventi di ristrutturazione edilizia e 4,5 miliardi per gli interventi di riqualificazione energetica. Queste cifre hanno sicuramente contribuito a far sì che i consumatori si rivolgessero ad istituti di credito e finanziarie come Barclays e Cariparma per richiedere mutui finalizzati alla ristrutturazione delle proprie case.
Tuttavia, secondo i dati presentati dal Cresme, le riqualificazioni energetiche messe in atto finora non sono bastate a risollevare il Paese dall'arretratezza strutturale della maggior parte dei suoi edifici, specie quelli pubblici.
Secondo la ricerca del Cresme, infatti, metà degli edifici pubblici italiani è troppo vecchia (la costruzione risale a 70 anni fa) e una scuola su tre è stata costruita più di 50 anni ed è dotata di vetri singoli. È evidente, quindi, come l'arretratezza strutturale di questi edifici abbia conseguenze dirette sui consumi e quindi sulla loro efficienze in termini energetici.
A causa del crollo del mercato edilizio e del calo degli investimenti per costruire nuovi edifici ad uso residenziale, gli interventi di ristrutturazione e recupero degli edifici esistenti è in crescita dell'11%, con gli investimenti in aumento da 106,5 a 115,1 miliardi.
Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, ha evidenziato come l'efficienza energetica del patrimonio immobiliare esistente sia un imperativo per l'Italia, così come per gli altri Stati membri dell'Ue in presenza di una Direttiva che fissa una serie di obiettivi stringenti».
In Italia, infatti, si spendono 45,2 milioni di euro all'anno per i consumi termici ed elettrici per gli immobili residenziali, mentre la spesa per le scuole ammonta a 1,3 miliardi e quella per gli edifici pubblici a 644 milioni.
Costi che possono essere senza dubbio ridotti, investendo in un piano di incentivi per le riqualificazioni energetiche di questi edifici, esigenza sottolineata dal Cresme.