Ammonta a 40 milioni di euro il rifinanziamento, per il biennio 2014-2015, del fondo che prevede la sospensione delle rate del mutuo nel caso in cui si perde il posto di lavoro o nel malaugurato avvenimento di grave infortunio o di morte del mutuatario.
Ad annunciarlo è stata l'associazione bancaria italiana (Abi), precisando che "tale soluzione, prevista nel recente decreto del Governo sull'Imu, rappresenta per Abi un passaggio fondamentale che recepisce le richieste presentate insieme alle associazioni dei consumatori al sottosegretario al Ministero dell'Economia, Pierpaolo Baretta, nel corso della riunione del tavolo tecnico piano famiglie il 18 luglio".
In soli tre mesi dall'entrata in vigore del fondo, ben 3.659 famiglie hanno potuto sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate del proprio mutuo, per un valore medio di 356,3 milioni di euro come debito residuo.
A questi numeri bisogna aggiungere le oltre 1.900 pratiche ancora in fase di valutazione, con circa 180 milioni di quote residue da pagare, che se accettate, rappresenterebbero una boccata d'ossigeno per tante famiglie che si trovano con l'acqua alla gola.
Per accedere alla sospensione basta recarsi in banca e dimostrare determinati requisiti:
- Stato di disoccupazione dell'intestatario.
- L'erogazione del mutuo deve essere in corso da almeno un anno e l'importo totale del finanziamento non deve superare il valore di 250.000 euro.
- Reddito Isee inferiore 30.000 euro.
- Grave infortunio.
- Morte del mutuatario.
- Tale richiesta non può essere accolta in caso di licenziamento volontario, e non riguarda i lavoratori autonomi.
Il fondo di solidarietà, rappresenta un accordo tra Abi e Associazione dei consumatori, già iniziata nel 2010, consentendo a oltre 100.000 famiglie di sospendere il pagamento delle rate dei mutui, per un controvalore che supera gli 11 miliardi di euro.