Il fatto che oggi le banche siano sempre più restie a erogare un mutuo non è più un mistero per nessuno: capita sempre più spesso di affrontare il lungo pellegrinaggio per le varie banche e di affannarsi a reperire tutta l'infinita documentazione richiesta, per poi vedersi rigettare inesorabilmente la domanda. Tanto tempo sprecato e il sogno di potere, finalmente, acquistare casa viene infranto. E quante volte ci siamo domandati come mai, al giorno d'oggi, l'ipoteca sull'immobile stesso non rappresenti più una garanzia sufficiente per l'erogazione del finanziamento: meccanismo tanto più incomprensibile se si pensa che, fino a un decennio fa o poco più, erano le stesse banche a incoraggiare l'acquisto di immobili, proponendo l'erogazione del totale del costo d'acquisto.
L'arcano è presto svelato: semplicemente le banche hanno preso coscienza del fatto che i prezzi delle case sono destinati a un ulteriore, inesorabile, crollo; un deprezzamento immobiliare futuro, infatti, potrebbe non consentire alle banche di recuperare il capitale erogato. Se la banca dovesse erogare un mutuo al 100% dell'importo richiesto per l'acquisto dell'immobile e fosse poi costretta, nel caso di insolvenza del mutuatario, al pignoramento e alla vendita dell'immobile stesso, a fronte di un ulteriore crollo del mercato immobiliare non riuscirebbe certamente a recuperare per intero il credito concesso.
L'ultima indagine di Bankitalia sul credito evidenzia proprio come le banche temano sempre più il deprezzamento del mercato immobiliare e considerino tale svalutazione come un grosso rischio per il credito.
Alla luce di questi fatti, è facilmente spiegata la ragione per cui oggi le banche siano decisamente restie a erogare mutui a somme che siano superiori al 70% dell'importo di acquisto necessario; se, poi, a tale somma si sottraggono tutte le spese accessorie, si stima che l'importo erogato difficilmente arrivi a coprire una quota superiore al 50% del valore dell'immobile.