L'anno appena trascorso si è chiuso con un bilancio caratterizzato dal segno meno per il mercato dei mutui. I dati forniti a dicembre da Assofin, elaborati dall'Osservatorio sul credito al dettaglio, in un'analisi che è stata condotta dall'associazione assieme a Crif e Prometeia, hanno mostrato un calo generale della richiesta mutui nel nostro Paese, aggravata anche dal momento difficile per il mercato immobiliare.
In una recente intervistaUmberto Filotto, presidente di Assofin, l'associazione italiana del credito al consumo e immobiliare che raduna i più importanti operatori finanziari che esercitano la loro attività nel settore del credito al consumo e del finanziamento immobiliare, ha dato una descrizione piuttosto desolante della condizione del mercato immobiliare e di quello dei mutui.
Secondo il presidente il calo delle richieste di mutui che si è verificato nei primi tre trimestri del 2011 è in gran parte causato dalla forte diminuzione dei mutui surroga e sostituzione: gli spread particolarmente elevati proposti dalle banche hanno infatti disincentivato molte famiglie verso questi tipi di mutui che, anche se caratterizzati solitamente da importi inferiori, non sono risultati più vantaggiosi nell'ultimo periodo.
A causa della diminuzione di questo tipo di mutui, dunque, nel 2011 si sono spesso aperti mutui di durata maggiore: una tendenza che mette in luce la crescente difficoltà degli italiani nel pagamento delle rate dei mutui, che vengono ridotte scegliendo durate maggiori. Secondo i dati Assofin-Prometeia-Crif, i mutui più richiesti sono stati quelli compresi tra 101 e 200 mila euro,ma si è avuto anche un lieve aumento degli importi superiori a 500 mila euro. Per quanto riguarda la durata, sono aumentati i mutui superiori ai 26 anni.
Il presidente Assofin ha inoltre sottolineato che la situazione difficile del mercato dei mutui dipende principalmente da due fattori: il primo è il calo della domanda da parte degli italiani, che non sono favoriti dal contesto economico-finanziario infelice, mentre il secondo è dovuto all'atteggiamento restrittivo delle banche che tendono a non volersi impegnare coi loro clienti in un momento in cui le loro casse appaiono "vuote".
Davanti a questi fatti le scelte degli italiani nel campo dei mutui sono apparse piuttosto diversificate: si sono preferiti i mutui a tasso variabile, ma anche i mutui a tasso fisso sembrano in aumento. Per quanto riguarda il 2012 e in generale gli anni a venire, il presidente di Assofin segnala che ci si aspetta ancora un trend di crescita piuttosto moderato, che si affiancherà all'atteggiamento sempre più selettivo delle banche e alla domanda ancora in calo.
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