Il settore dei consumi fermo, il mercato immobiliare al ribasso e le banche sempre più prudenti nell'erogare i mutui. L'effetto-cascata prodotto dallo stato di profonda crisi in cui versa il nostro Paese allarga la sua area d'influenza, fino a toccare il settore immobiliare. Sebbene il 2014 abbia registrato un lieve aumento dei mutui erogati per acquistare case, sono ancora molte le incertezze che bloccano gli italiani. Per cercare quello giusto, molti mettono i mutui e le relative condizioni contrattuali a confronto, individuando la proposta più vicina alle proprie esigenze.
Un impegno duraturo, che richiede un'attenta valutazione, informandosi su Cariparma e i suoi prodotti, o su Barclays e i tanti istituti di credito e banche che affollano il mercato. La disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti si è ridotta e ciò giustificherebbe l'aumento delle richieste mutui. Le trattative di compravendita spesso si concludono con una diminuzione rispetto al prezzo iniziale compresa tra il -1 e il -3%. Una tendenza confermata anche nelle grandi metropoli, per le quali si prevedono per i prossimi mesi ancora un calo dei prezzi.
Qualche segnale di ripresa potrebbe arrivare nel 2016 o nel 2017, ma in tempi sono prematuri per trarre delle corrette proiezioni. Tra i segmenti del mercato immobiliare più vivaci domina quello della prima casa, particolarmente attrattivo per le giovani coppie anche in seguito all'attuazione di politiche incentivanti avviate con la legge di Stabilità. In calo invece la casa vacanza, non considerata più una forma di investimento a causa dei forti impegni fiscali sottesi all'acquisto.
A dare maggiori opportunità di acquisto è il settore delle "case di seconda mano", i cui prezzi stanno registrando un progressivo calo, offrendo inoltre margini maggiori di trattativa. A livello regionale, il Veneto, la Calabria, le Marche e il Trentino Alto Adige, sembrano aver chiuso il 2014 con un numero maggiore di compravendite di case di seconda mano. Il resto dei mercati regionali segnano invece una marcata tendenza negativa, con i maggiori decrementi in Puglia, seguita dal Friuli Venezia Giulia e Umbria.
Secondo gli esperti, il mercato immobiliare potrebbe riemergere solo con una rivalutazione delle soluzioni abitative usate, che porterà vantaggi anche alle nuove strutture abitative. Ma l'unica vera e grande svolta potrebbe arrivare dalle banche. La loro politica dovrebbe dare maggiori opportunità di accesso al credito e una tassazione meno gravosa.