Chi ha richiesto un mutuo nell'ultimo anno ha dovuto senz'altro avere a che fare con il termine "spread". Con questo termine, infatti, si indica non solo la differenza tra Bund tedeschi e Btp italiani (che negli ultimi tempi ha raggiunto livelli record), ma anche i tassi di guadagno applicati dagli istituti di credito nella concessione dei mutui. Ad oggi il mutuo medio, rispetto all'inizio dell'anno scorso, si ottiene con una maggiorazione (spread) superiore dell'1,5% sia sull'Euribor (per quanto riguarda i mutui a tasso variabile), sia sull'Eurirs (per i mutui a tasso fisso).
Questo vuol dire che le banche in questo momento, nel caso in cui applichino le migliori condizioni sui mutui di entrambi i tipi, applicano circa il 3% di spread, mentre all'inizio del 2011 chiedevano l'1,5%. È da notare, inoltre, come queste percentuali si discostino in maniera sostanziale dal tasso della Bce che è tornato all'1%, attestandosi allo stesso valore di gennaio 2011.
L'aumento dei tassi si è registrato in particolar modo per i mutui a tasso variabile. Per i mutui a tasso fisso, invece, gli aumenti sono stati meno marcati, perché il parametro di riferimento, l'Eurirs, riflette maggiormente l'andamento dei Bund tedeschi. Questo fatto ha portato quindi a ridurre molto la differenza tra mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile.
Oltre all'ostacolo degli spread applicati dalle banche, chi deve aprire un mutuo in questo periodo deve fare i conti anche con le garanzie richieste dalle banche. I requisiti per ottenere i mutui sono sempre più restrittivi: le banche, infatti, concedono mutui soltanto a clienti di cui conoscono bene la condizione economica e la storia creditizia e che possano garantire una notevole somma in contanti per l'acquisto della casa. La mancanza di questi requisiti e il clima di incertezza economica hanno portato, nel 2011, a un netto calo della domanda di mutui: secondo gli ultimi dati Crif le richieste di mutui sono continuate a diminuire soprattutto negli ultimi mesi dell'anno.
La tendenza dei consumatori, anche in questo campo, è dettata dalla prudenza: i mutui a tasso fisso con tassi intorno al 6% appaiono in crescita, mentre la mancanza di certezze per il futuro rende meno appetibili i mutui a tasso variabile, perché la risalita del costo del denaro nei prossimi anni poterebbe a un aumento immediato dei tassi anche al 7-8% e le rate a salire di oltre il 50%.
Per chi deve aprire un mutuo il consiglio è di rimanere informati sulle offerte del mercato. Per fare ciò, il servizio di SuperMoney può essere molto utile, perché compara le proposte di mutui tradizionali e di mutui on line di molti istituiti bancari.