Per le famiglie italiane a fine marzo è arrivata un'altra mazzata, infatti dopo tre anni sono state sospese le agevolazioni del "Piano Famiglie" per quanto concerne la moratoria sulle rate mutuo, mentre per quanto riguarda il "Fondo di solidarietà" del Ministero delle Finanze che doveva sub-entrare dal primo di aprile è tutto fermo a causa del solito intoppo burocratico.
E' utile ricordare che sono stati circa 90 mila nuclei familiari i beneficiari della moratoria di 12 mesi prevista dal piano famiglia, di questi circa ¼, che non riesce a riprendere i versamenti delle rate, potranno ottenere altri 6 mesi di tempo per effettuare i pagamenti alle banche, a patto di rientrare nei nuovi parametri si assegnazione.
Infatti con il "Fondo Gasparrini" dall'onorevole che ha presentato la proposta di legge per il "Fondo di Solidarietà" si è cercato di rivedere i criteri di assegnazione in modo da escludere i comportamenti opportunistici avutosi con il Piano Famiglie.
Intanto possono presentare la richiesta coloro che negli ultimi 3 anni hanno perso il lavoro per licenziamento, per scadenza naturale di un contratto a termine oppure perché finiti in cassa integrazione, poi l'importo del mutuo contratto non deve superare i 250mila euro e l'indicatore ISEE non deve essere superiore a 30mila euro.
Va ricordato che ABI e associazioni dei consumatori hanno pressato per la risoluzione dell'iter burocratico che culminerà con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, addirittura l'ABI ha già pronti i moduli e la procedura di gestione telematica delle pratiche che dovranno essere inoltrate alla CONSAP che andrà a gestire il fondo di Solidarietà. Un'ultima considerazione, restano ancora una volta esclusi dalle agevolazioni i lavoratori autonomi che già erano stati estromessi dal precedente Piano Famiglie e che anche questa volta non potranno accedere alla moratoria.