Nei primi otto mesi del 2012, il risultato peggiore per le richieste di mutui casa è quello di luglio, con un crollo del 44% rispetto allo scorso anno. Il dato è pessimo, e va letto nel contesto depresso dell'economia italiana. Secondo Crif, che ha raccolto i dati della ricerca, i fattori che influenzano di più l'andamento dell'immobiliare sono infatti la chiusura del mercato occupazionale e la drastica contrazione dei consumi.
Il dato rilevante emerso dallo studio è che, dal 2008 a oggi, questo è l'anno in cui si è registrata una perdita maggiore, peraltro in un arco di tempo più contenuto (mancano infatti ancora quattro mesi alla fine del 2012). Ecco i numeri dell'analisi Crif:
PERIODO |
VARIAZIONE RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE |
2008 | -4% |
2009 | +7% |
2010 | +1% |
2011 | -19% |
Gennaio 2012 | -44% |
Febbraio 2012 | -48% |
Marzo 2012 | -47% |
Aprile 2012 | -45% |
Maggio 2012 | -38% |
Giugno 2012 | -42% |
Luglio 2012 | -44% |
Agosto 2012 | -39% |
"Nell'ultimo anno la dinamica della domanda di mutui residenziali da parte delle famiglie ha evidenziato un consistente rallentamento - ha commentato Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di Crif - riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali. A scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l'aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, l'introduzione dell'Imu (la seconda rata scade in questi giorni, ndr) oltre all'irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito".