Il Piano Casa varato dal governo Letta continua a far parlare di sé, e giustamente: il mercato immobiliare ed i settori dei mutui e degli affitti necessitano di interventi di urgenza. Tuttavia dopo gli entusiasmi iniziali ci sono già delle critiche e anche da fonti importanti come l'Osservatorio immobiliare Nomisma, che tramite il suo presidente Luca Londi afferma non essere comunque sufficiente, al massimo "il Piano Casa può irrobustire un settore in caduta".
L'intervento più importante del Piano Casa è nel settore mutui acquisto abitazione principale, ristrutturazioni e riqualificazione energetica, visto che ben due miliardi di euro sono le risorse che la Cassa Depositi e Prestiti si appresta a immettere nel mercato bancario, sia fornendoli direttamente alle banche che comprando obbligazioni bancarie garantite (mutui cartolarizzati i subprime). Ancora non si hanno i tempi certi per gli interventi della CDP, ma una riflessione è d'obbligo: due miliardi possono essere pochi, troppo pochi, per un settore come quello dei mutui che è crollato del 50% in un solo anno.
Anche il Fondo di Solidarietà per la sospensione del mutuo casa per le famiglie in difficoltà è oggetto di interventi del Piano Casa, come pure il Fondo di garanzia per i mutui alle giovani coppie, ai precari, ai genitori con figli piccoli: verranno rifinanziati rispettivamente di 40 e di 60 milioni di euro. I requisiti di accesso rimarranno quelli ora vigenti.
Infine il Piano Casa prevede anche interventi per sostenere il mercato degli affitti ad uso abitativo e quello dell'housing sociale (una volta si diceva edilizia popolare…): per il primo punto sono pronti 60 milioni di euro sono destinati al "Fondo per i contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione" destinati alle famiglie in crisi nel pagare l'affitto, con un reddito annuo non oltre il doppio della pensione minima e il cui canone superi il 14% del reddito, ed altri 40 milioni per il "Fondo di copertura per la morosità incolpevole", cioè per aiutare le famiglie che hanno sempre pagato regolarmente ma che a causa di disoccupazione, cassa integrazione, fine attività, vari problemi di salute, rischiano lo sfratto; per gli interventi di edilizia popolare invece ancora non si conoscono i tempi, ma ci sono due miliardi che la Cassa Depositi e Prestiti ha pronti allo scopo.
Per altre considerazioni sul Piano Casa potete leggere l'articolo Mutui, affitti e cedolare secca.