Il nuovo governo Renzi ha messo la casa al centro del proprio programma economico: rilanciare il mercato immobiliare e la concessione di mutui a tassi convenienti da parte delle banche è infatti uno degli obiettivi principali per il 2014. Le famiglie, infatti, hanno bisogno di credito per acquistare un immobile e questa è un'esigenza particolarmente sentita dai lavoratori precari e dalle partite Iva, ovvero categorie che quando chiedono un finanziamento ricevono troppo spesso un no secco.
Per fare chiarezza sull'impegno del governo a questo riguardo, dunque, è intervenuto il nuovo Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha assicurato un impegno serio in questo senso. I lavoratori precari o le partite Iva che vorranno trovare i mutui prima casa più vantaggiosi sul mercato potranno farlo a condizioni agevolate: il ministero, infatti, lavorerà per mettere in atto soluzioni di facilitazione di accesso al credito ed è probabile che si costituirà un nuovo fondo di garanzia a tutela del finanziamento.
Questa è una delle proposte messe in campo per agevolare l'erogazione di mutui a precari e partite Iva, ma come funzionerà il fondo di garanzia? Come forse molti lettori sapranno un fondo di garanzia esiste già ed è dedicato alle giovani coppie under 35: il nuovo fondo invece sarà destinato proprio ai lavoratori senza un contratto a tempo indeterminato e proteggerà le banche da eventuali insolvenze. Ovviamente prima di accedere al fondo si dovranno dimostrare tutta una serie di requisiti che ancora non si conosco perché si parla ancora in termini ipotetici.
In Italia i lavoratori precari e le partite Iva rappresentano un esercito: una fetta di popolazione che copre circa il 25% dell'intera forza lavoro nazionale. Inoltre in questo dato sono conteggiati i co.co.co., ma non stagisti e tirocinanti e quindi il conto totale è ancora più alto. Trovare una soluzione per agevolare i mutui per queste categorie è sicuramente un dovere sociale per il nuovo governo Renzi che dovrà prendersi in carico anche questa sfida. Il mondo del lavoro, oggi, sta infatti andando sempre più verso il precariato e il lavoro autonomo e servono strumenti di credito adatti per queste categorie.