Quando si decide di stipulare un mutuo e si scelgono le varie banche da interpellare, spesso si prendono in considerazione esclusivamente quelle che offrono dei tassi di interesse più bassi. Ma è bene sapere che i mutui prevedono anche una serie di spese accessorie che variano a seconda dell'istituto a cui ci si rivolge. Non ha senso, dunque, canalizzare le proprie energie esclusivamente verso la scelta tra tasso di interesse fisso e tasso variabile, considerato che spesso l'incidenza di queste spese accessorie fa la differenza.
Tra le varie spese sono annoverate quelle bancarie di apertura, ovvero quelli che vengono definiti "costi di istruttoria"; si tratta, nello specifico della somma richiesta dalla banca per effettuare una valutazione sulla domanda di mutuo. Queste spese posso variare in maniera sostanziale da banca a banca, con un'incidenza che va dallo 0 al 2% dell'intero importo mutuato, e normalmente vengono detratte, al momento dell'erogazione, dall'ammontare della somma finanziata. Sarà inoltre necessaria una perizia del valore dell'immobile, il cui costo si attesta normalmente sui 200-300 euro più l'IVA al 20% e il contributo Cassa Previdenza che va da 2% al 4% in base alla categoria.
Vanno, inoltre, considerate le spese notarili per i mutui ipotecari, il cui costo varia in base alla regione, alla parcella del professionista e all'importo dell'iscrizione ipotecaria; il prezzo medio stimato, normalmente, oscilla tra i 2.000 e i 3.000 euro. Vi è poi un'imposta, sempre sui mutui ipotecari, trattenuta per conto dell'erario sempre al momento dell'erogazione del finanziamento, che va dallo 0,25% al 2% a seconda che si tratti di prima o di seconda casa.
Un'altra voce di spesa è costituita da eventuali polizze come quella fideiussoria, che ammonta più o meno allo 0,20% annuo sulla porzione assicurata, la polizza incendio e la polizza vita, che diventa obbligatoria se si superano i 65-70 anni prima dell'estinzione del mutuo e può avere un costo superiore ai 30 euro al mese.