L'ultimo bilancio del mercato dei mutui in Italia non lascia spazio a spiragli di luce. Secondo la 32 esima edizione dell'Osservatorio Assofin, Crif e Prometeia, nel primo trimestre del 2012 si è avuto un calo pari al 47% nelle erogazioni di mutui per l'acquisto di abitazioni, mentre contemporaneamente si registra una flessione nei prestiti sia nella doamnda che nell'offerta.
Guardando ai dati più nel dettaglio emerge che sono soprattutto gli altri mutui, cioè i mutui per ristrutturazione, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostituzione a far registrare una diminuzione più netta: -80% rispetto allo stesso periodo del 2011. Queste percentuali, che seguono i dati già negativi dell'anno scorso (-24,9%), sono determinate principalmente dal vero e proprio crollo dei mutui per surroga, cioè la procedura che consente di trasferire il proprio mutuo presso un'altra banca.
Queste operazioni, visti gli altissimi spread applicati dalle banche ai mutui, non solo sono poco attraenti per i mutuatari, ma anche poco convenienti. L'atteggiamento delle famiglie in questo periodo, quindi, tende ad essere piuttosto cauto rispetto agli investimenti sulla casa. La crescente difficoltà a ottenere mutui, inoltre è testimoniata anche dal sempre più basso numero di mutui con Loan to Value Ratio oltre l'80% dell'immobile finanziato. Si tratta dei mutui con una percentuale di fido, cioè il rapporto tra l'ammontare del prestito concesso e il valore corrente di mercato del bene offerto in garanzia, che va oltre l'80%: nel 2011 ha riguardato soltanto il 5% dei flussi totali, mentre prima della crisi raggiungevano circa l'11%.
Anche per quanto riguarda la scelta dei tassi, gli italiani puntano sulla prudenza: i mutui a tasso misto e a tasso fisso hanno rappresentato il 27% delle richieste nei primi mesi del 2012. Con questo tipo di mutui, infatti, il mutuatario si tutela in caso di un possibile futuro innalzamento dei tassi. Grazie ai valori dei tassi di riferimento, che negli ultimi mesi si sono notevolmente abbassati, anche i mutui a tasso variabile hanno ottenuto importanti risultati: sono stati il 46% del totale nel primo trimestre 2012 e il 50% nel 1^ trimestre 2011.