Non esistono più limiti alla stretta creditizia delle banche nella concessione di prestiti e mutui; l'ultima novità, per nulla positiva arriva dalla Banca Bnl, che ha deciso di richiedere ai propri clienti persino il certificato dell'Inps.
A niente sono valsi gli appelli dello stesso Draghi di allentare la morsa al credito, al fine di dare una ripresa al mercato immobiliare e consentire alle famiglie, ormai sfiduciate per le innumerevoli garanzie richieste dagli istituti bancari, di tornare a sperare nell'ottenimento di un mutuo.
Con questa "trovata" la banca, per ora solo la Bnl, ma vi è il timore che, creando il precedente, molti Istituti decidano di seguirla, concederà un mutuo solamente a coloro che mostreranno di essere in linea con i contributi versati.
Una specie di "grande fratello contributivo", che porterà la banca a decidere sul rilascio del mutuo anche in base all'importo dei contributi versati, quindi un soggetto potrebbe vedersi addirittura rigettato un prestito a causa di un ritardo burocratico dello stesso Istituto oppure a causa di un ritardo del datore di lavoro, insomma il mutuo così facendo diviene e sempre più un miraggio.
Inoltre sembra davvero una richiesta eccessiva e molto invasiva, prima per il lavoratore dipendente era sufficiente un'attestazione del proprio datore di lavoro che indicasse l'anzianità di servizio come prova di solidità lavorativa e contributiva, l'ultima busta paga e la copia del Cud.
I lavoratori autonomi dovevano invece presentare il Modello Unico, una copia del bilancio, le ricevute attestati il pagamento delle imposte e la copia degli estratto conto degli ultimi mesi.
La domanda sorge spontanea, era davvero necessario stringere ancora di più le già fitte maglie del credito?