Non si tratta di un'immagine evocativa, bensì è la sintesi - preoccupante - di quanto emerge dall'ultimo "sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in italia" pubblicato sul web dalla Banca d'Italia
Il sondaggio - realizzato con la collaborazione di Tecnoborsa e dell'agenzia del territorio - è stato effettuato tra gli operatori del settore (agenti immobiliari) ed agenti dell'Omi (osservatorio sul mercato immobiliare gestito dall'agenzia delle entrate).
I dati che emergono dalla ricerca non sono confortanti ed indicano, anche nell'ultimo trimestre del 2012, sia proseguito il trend negativo del mercato immobiliare.
Nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2012, infatti, i valori immobiliari hanno subito un calo dell'ordine del 4,5% stando a quanto asserito dall'80% degli agenti immobiliari consultati nelle rilevazioni (a fronte di un 75% nello stesso periodo del 2011).
Sempre nel raffronto con i valori dello stesso periodo del 2011 si nota una flessione al ribasso nelle compravendite immobiliari pari a circa otto punti percentuali attestandosi al 64,4% ( era il 72,1%).
Il saldo tra gli incarichi di vendita e l'acquisizione di nuovi incarichi è risultato, invece, in controtendenza, con un aumento del 10%, provocato anche - secondo gli intervistati - dall'inasprimento fiscale avvenuto nel 2012.
Aumenta, seppur leggermente, il periodo intercorso tra l'acquisizione dell'incarico e il momento dell'avvenuta compravendita (8,5 mesi nel 2012 contro gli 8,2 del 2011).
Interessante è anche notare come, tra le cause principali di mancanza di proposte di acquisto, vi sia la percezione, da parte degli aspiranti compratori, di prezzi immobiliari troppo elevati e, per contro, la valutazione dei venditori che giudicano troppo bassi i prezzi delle proposte d'acquisto ad essi pervenuti.
Gli sconti effettuati nelle trattative pre-acquisto si mantengono pressoché stabili assestandosi al 16% ( 15,2 % nel 2011).
Calano, con una flessione di circa 3,5 punti percentuali, anche le richieste di accesso ai mutui immobiliari; così come diminuisce il rapporto tra il valore dell'immobile ed il mutuo erogato (57,8%): il minimo dall'inizio di questo tipo di indagini della banca d'italia, avvenute a partire dal primo trimestre del 2009.
Le prospettive a breve termine, da parte degli operatori del settore, sono tutte indirizzate verso un ulteriore calo del mercato. Segnano un valore al rialzo, invece, le aspettative a medio termine (2 anni).
Interessante, nel leggere questi ultimi dati, è segnalare come l'aspettativa più ottimistica sia maggiore al sud e nelle isole, rispetto al nord del paese.
In conclusione, ciò che emerge conferma le previsioni di stagnazione economica generale per il 2013, in aggiunta alla attuale, difficile, situazione politica emersa dopo le ultime elezioni di febbraio.