La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi d'interesse dello 0,25%, portandoli così all'1,25%. Si tratta della prima stretta monetaria stabilita dal Consiglio direttivo dalla metà del 2008: una mossa già ventilata a inizio marzo dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet e ampiamente prevista dal mercato.Crescono di un quarto di punto anche i tassi marginali, che passano dall'1,75% al 2% e quelli sui depositi, fissato allo 0,5%.
Qual è il significato concreto di questi rialzi per gli italiani? Secondo il Codacons, l'aumento dei tassi d'interesse "produrrà una stangata per le famiglie italiane che stanno pagando un mutuo a tasso variabile, pari in media a 204 euro all'anno, cioè 17 euro al mese". Un problema che coinvolgerà, secondo l'associzione dei consumatori, almeno 30.000 famiglie che attualmente riescono a far fronte ai loro impegni con le banche. Si tratterebbe, insomma, della "fine di un periodo positivo per le famiglie che avevano contratto mutui a tasso variabile".
Stando ad un'indagine della Cgia di Mestre, invece, gli aumenti sulla rata del mutuo si attesteranno in media sui 132,4 euro. L'associzione rileva che in Italia sono 2.233.000 i nuclei familiari titolari di un mutuo a tasso variabile: a risentire maggiormente dei rialzi saranno le famiglie del Centro Sud, in particolare i residenti nella provincia di Pescara (+207,7 euro), di Cagliari (+204,9), di Roma (+203,4), di Sassari (+ 201,6) e Napoli (+198,7). "Gli aumenti più consistenti - spiega il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - si avranno nelle realtà territoriali dove sono maggiori i livelli di insolvenza e la dimensione media del mutuo per l'acquisto dell'abitazione".
Le previsioni parlano di ulteriori rialzi di un quarto di punto percentuale nei prossimi mesi, che porteranno i tassi al 2% tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012. Che fare dunque se si vuole accendere un mutuo in queste nuove condizioni? E' probabile che molti, preoccupati dagli aumenti, rivolgeranno l'attenzione al tasso fisso per mettersi al riparo da ulteriori rincari. Tuttavia è bene considerare che anche il tasso fisso subirà, al pari del variabile, un aumento ed è quindi probabile che quest'ultimo rimanga la soluzione più vantaggiosa.
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