Nel settore della compravendita di case, la figura del mediatore professionale è sempre più di primaria importanza per chi si accinge a vendere o acquistare un immobile. Sono questi i dati dell'indagine effettuata da Tecnoborsa nel biennio 2010-2011, da cui emerge che i consumatori hanno fatto ricorso in maniera lievemente superiore rispetto agli anni passati ai canali di intermediazione, pur in un contesto di inevitabile calo delle contrattazioni, dovuto alle conseguenze della crisi economica. L'inchiesta statistica fotografa pienamente i problemi derivanti dalla recessione, pur intravedendo possibili segnali di ripresa del mercato in un arco di tempo considerato breve.
Nel corso dei due anni presi in esame, le rilevazioni hanno evidenziato che il 50,3% degli italiani che hanno acquistato, o tentato di acquistare una casa, si sono rivolti a un'agenzia immobiliare o comunque a un mediatore regolarmente iscritto alla Camera di commercio. I dati dell'indagine sono dunque positivi per chi opera nel settore, soprattutto tenendo presente che in anni recenti il trend è stato in preoccupante e costante discesa. Dopo le agenzie, i potenziali acquirenti sono soliti servirsi di consulenti, scelta operata dal 5% dei clienti. Tali figure professionali, tuttavia, hanno subìto un lieve calo di consensi, dopo una notevole crescita che si era palesata a partire dal 2008.
Una consistente porzione di acquirenti, però, ha scelto di non affidarsi all'intermediazione per comprare una casa, in quanto giudicata da taluni dal costo troppo elevato, indicato dal 55,6% degli intervistati, seguito dalla mancanza di offerte immobiliari per il 18,8%, dalla scarsità di fiducia nei riguardi delle agenzie per il 16,9%, e infine dal numero limitato di servizi di assistenza e consulenza offerti per l'8,7% di chi è alla ricerca di una casa. Resta alto il valore di chi, per cedere il proprio immobile, si è affidato a un'agenzia. È, infatti, del 59,6% la percentuale di venditori che hanno delegato agli intermediari il compito di portare a termine l'affare.