Continua l'incertezza per quanto riguarda il pagamento dell'Imu sulla prima casa. A tre settimane dalla scadenza del pagamento della rata per la seconda abitazione, non è ancora certa l'abolizione della tassa per quanto riguarda la prima. Il tempo però stringe e nei prossimi giorni il governo Letta dovrà prendere decisioni concrete.
E' stata smentita da Palazzo Chigi la voce sulla "stangata sui villini", secondo cui il Governo avrebbe pensato ad estendere il pagamento dell'Imu sulla prima casa alle villette a schiera e alle bifamiliari, non solo quindi agli immobili di lusso. "Contrariamente a quanto riportato da alcune testate non è prevista nessuna stangata" assicura la nota.
Confutata anche questa ipotesi, resta da capire come si muoverà l'esecutivo nei confronti dell'Imu. Dopo il monito dell'Fmi, che ha bocciato l'abolizione della tassa, ora Letta e ministri si trovano a dover far fronte alle richieste dei partiti che fanno parte del governo di larghe intese. Se da una parte il Pd chiede l'esenzione totale dall'imposta per le categorie più svantaggiate, dai redditi più bassi alle famiglie più numerose fino alle case più modeste, il PdL non molla la presa e pretende l'abolizione della tassa sulla prima casa per tutti i cittadini italiani. Il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato ha anche parlato alla Stampa della necessità di ridurre anche l'Imu sui capannoni industriali.
La scelta quindi verte tra un'eliminazione generale dell'Imu sulla prima casa, e una rimodulazione della tassa che permetta di esentare le fasce più deboli dal pagamento e faccia pagare il conto alle categorie più fortunate. Nel primo caso, si perderebbero 4 miliardi, nel secondo il rosso si fermerebbe a una cifra che può oscillare tra 1 e 3 miliardi.
Nel frattempo, se non si vuole far pagare a settembre la rata Imu posticipata a giugno, è necessario trovare entro l'autunno un'entrata di 2 miliardi, esclusi i buchi che resterebbero da coprire nel caso di slittamento dell'Iva.