Chi ha un mutuo a tasso variabile in corso di pagamento si preoccupa delle evoluzioni dei tassi di interesse e di conseguenza della rata, chi invece ha un mutuo a tasso fisso non se ne occupa perché ha deciso di spendere nel complesso qualcosa in più per avere comunque la certezza della rata non modificabile dagli andamenti del mercato, mentre chi pensa ora di accendere un qualsiasi mutuo si informa appunto sui livelli dei tassi, degli spread bancari, delle rate: vediamo allora alcuni numeri per più precise valutazioni.
Come già abbiamo detto nell'articolo Previsioni sui tassi dei mutui, ad ora gli indici Euribor e BCE per i mutui a tasso variabile sono ai minimi storici, dunque si prospettano per il futuro dei rialzi che comunque non saranno traumatici per la rata. Si deve infatti considerare che la Banca Centrale Europea terrà basso, molto basso, il costo del denaro ancora per un certo periodo (presumibilmente fino al 2014 inoltrato), per farlo poi risalire pian piano: ciò influenzerà l'Euribor che però difficilmente toccherà il 2% prima dei prossimi tre o quattro anni.
Dunque la rata di un mutuo a tasso variabile stipulato in questo periodo non dovrebbe crescere in maniera sensibile nei prossimi anni, mentre chi ha acceso un mutuo parametrato all'Euribor o al tasso BCE (il costo del denaro) negli anni passati avrà già sperimentato delle riduzioni, visto che allora gli indici erano più alti che adesso.
Ma confermiamo che il vero problema dei mutui in Italia rimane lo spread bancario, ovvero il ricarico sui tassi di interesse che le banche fanno per garantirsi il guadagno sul finanziamento (maggiore per i mutui a tasso fisso rispetto agli altri): la crisi degli ultimi anni ha portato gli spread ad aumentare fino anche del 150% rispetto al passato e, nonostante i timidi segnali di ripresa economica e i miglioramenti della situazione finanziaria, il livello del 3% rimane la norma.
E' vero che si può notare una certa riduzione ultimamente, ma questo dipende soprattutto dalle promozioni sui mutui che generalmente vengono lanciate nei mesi estivi dalle banche. Purtroppo la situazione delle banche italiane e anche dei consumatori, i quali per diversi motivi portano garanzie meno solide, difficilmente porterà a dei miglioramenti.