Il 2 settembre dovrebbe diventare operativo il cosiddetto Fondo di Solidarietà, che permette alle famiglie italiane in difficoltà di avere agevolazioni per il mutuo casa.
Dovrebbe perché la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 21 giugno 2010 non equivale alla possibilità da parte dei mutuatari di recarsi da subito in banca per chiedere la sospensione delle rate. Il lungo percorso, durato tre anni, per l'attuazione dell'iniziativa sembra non essersi ancora concluso.
La prima ad aver sollevato perplessita è stata l'Abi, l'Associazione bancaria italiana, che fa sapere di aver già chiesto chiarimenti e interpretazioni in merito alla corretta applicazione del Fondo; le banche non si muoveranno di certo prima di avere delle chiare indicazioni in merito. Sarà dunque necessaria la pubblicazione, da parte del Ministero del Tesoro, di una serie di circolari per impartire istruzioni di carattere tecnico-operativo destinate alle banche, oltre che al gestore.
È questa infatti la nuova figura introdotta dal decreto, il gestore, una società a capitale interamente pubblico che avrà il compito di gestire il sito internet, contenente le informazioni e al quale le banche dovranno inviare la documentazione ricevuta dai richiedenti. Questa figura di "vigile" sul funzionamento del Fondo dovrà anche esaminare la veridicità della documentazione trasmessa dagli istituti di credito e procedere al rimborso dei costi da questi sostenuti. Attività che richiedono l'emanzione da parte del dipartimento di un disciplinare con le direttive e le modalità di svolgimento del servizio. Quando? Forse ci vorranno dei mesi.
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