"É inaccettabile che le banche italiane, dopo aver ricevuto 276 miliardi di euro dalla Bce come prestiti triennali al tasso dell'1%, possano praticare l'usura legalizzata, taglieggiando famiglie ed imprese, con tassi fino al 24,940%, senza sconfinare nel reato di usura previsto dalla legge 108/96". Una denuncia forte, quella di Federconsumatori, che non usa mezzi termini definendo uno "scandalo" il comportamento generalizzato degli istituti di credito del nostro paese.
La media dei tassi di interesse praticati dalle banche, spiega l'associazione, possono arrivare fino al 10,675% per i mutui a tasso fisso, senza sconfinare nel reato di usura. In questo modo "si scoraggia la domanda specie delle giovani coppie, che non potendo accedere all'acquisto della prima casa, hanno mandato a picco il mercato immobiliare già depresso con una domanda in calo del 25%".
Non solo: altro esempio eclatante è quello del credito revolving, per accedere al quale si arriva a pagare un tasso di interesse fino al 24,940%. Tassi messi nero su bianco sulla Gazzetta Ufficiale n.228 del 29 settembre 2012.
Ed ecco altri dati forniti dall'associazione dei consumatori: per le aperture di credito in conto corrente i tassi vanno dal 9 all'11%, ma possono arrivare fino al 17,850%, senza incappare nel reato di usura; del 14% per gli scoperti senza affidamento, arrivando fino al 22,425%; dell'11,93% per i prestiti personali,ma possono arrivare fino al 18,9 per cento senza incorrere nel reato di usura; dall'11 fino al 18,3% sui prestiti più garantiti e con zero sofferenze, come la cessione del quinto dello stipendio o della pensione; dal 12 al 19,350% sul credito finalizzato all'acquisto rateale; dal 16,94% al 24,940 per il credito revolving; dal 5,34 al 10,675% per i mutui con garanzia ipotecaria a tasso fisso.
Di fronte a questa situazione Adusbef e Federconsumatori "ritengono gravissimo il silenzio di Bankitalia e del Governo, che assecondando i desiderata dei banchieri, consentono un furto con destrezza, a danno dei consumatori e delle imprese, vessate e taglieggiate da un sistema bancario rapace ed inefficiente, aduso a scippare gli utenti dei servizi bancari per retribuire i dorati bonus dei manager e dei banchieri". "Il governo ed i partiti politici - continuano le associazioni - hanno il dovere di intervenire con urgenza per moderare l'avidità delle banche, che costituisce una palla al piede per la ripresa produttiva e l'ordinato sviluppo del ciclo economico".