L'indice Euribor è in costante crescita e fa tremare i titolari dei mutui a tasso variabile. Due giorni fa il tasso interbancario a 3 mesi era pari all'1,54% (1,32% quello a un mese), un livello che non era più stato raggiunto dal marzo 2009.
Le immediate conseguenze, per chi ha un mutuo casa a tasso variabile indicizzato Euribor, sono evidenti nelle rate mensili, che rispetto all'anno scorso risultano più care del 5-7%. Tuttavia, per il futuro, si intravede uno spiraglio: i rincari nel corso nel prossimo anno potrebbero infatti essere inferiori rispetto alle previsioni catastrofiche dei mesi scorsi.
La Banca Centrale Europea, dopo aver portato i tassi dall'1 all'1,25% lo scorso aprile, ha annunciato un altro rialzo dello 0,25% che dovrebbe diventare operativo nella riunione del 7 di luglio. Dopo questa stretta, però, fino alla fine dell'anno i consumatori potranno (quasi) tirare un sospiro di sollievo: gli esperti prevedono infatti soltanto un ulteriore rincaro entro la fine 2011, che porterà il tasso europeo all'1,75%. Fino a qualche tempo fa gli incrementi previsti erano due. Dal momento che l'indice Euribor segue l'andamento Bce, se le cose andranno davvero così nei prossimi 12 mesi l'aumento delle rate per i mutui variabili dovrebbe fermarsi al 4-5%.
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