Chi ha messo da parte un po' di liquidità si chiede spesso se ha convenienza a estinguere il mutuo. Una risposta a questa domanda non esiste perché dipende dai casi.
Prendiamo come esempio una famiglia che sta pagando le rate di un finanziamento ventennale per l'acquisto di una casa. Se si trova all'inizio del pagamento del debito, l'estinzione del mutuo conviene: il piano di ammortamento utilizzato dalle banche italiane è quello alla francese, che prevede quote di rimborso capitale costanti e tassi di interessi calcolati sul capitale residuo. Ciò significa che con le prime rate si pagano soltanto gli interessi, che poi decrescono con l'andare avanti del rimborso. In questo caso specifico, se si decide di estinguere anticipatamente il mutuo, si otterrà un risparmio poiché alla banca si restituisce una quota minore degli interessi dovuti.
Se il mutuo è stato sottoscritto da almeno 10 anni, l'estinzione anticipata rappresenta anche questa volta una buona soluzione per guadagnare qualcosa, ma il tutto va ovviamente verificato. L'estinzione, invece, non conviene se mancano pochi anni alla fine del finanziamento, perché gli interessi sono già stati pagati e le rate mancanti stanno rimborsando il vero e proprio capitale ottenuto in prestito.
Un altro elemento molto utile per capire se è conveniente o meno estinguere anticipatamente il mutuo è l'anno di sottoscrizione del prestito: per quelli accesi prima del 2007 è prevista una penale per l'estinzione anticipata, che può variare da banca a banca ma che è intorno all'1-2% del capitale residuo. Questa penale è stata, invece, abolita dal 2007 per i mutui di nuova erogazione grazie al Decreto Bersani.
Gli esperti sono concordi nel consigliare, a chi dispone delle risorse sufficienti per estinguere il mutuo, di mettere da parte la liquidità per mettersi al riparo da eventuali imprevisti.