Più difficoltà ad avere un mutuo per le famiglie monoreddito. Non si tratta più delle vecchie famiglie in cui lavorava solo il capofamiglia, ma di nuclei composti da una sola persona. In questo caso, le verifiche creditizie da parte della banca si fanno più severe.
L'impossibilità di ripartire il rischio su più soggetti, infatti, induce gli istituti di credito a concedere il mutuo solo in cambio di maggiori sicurezze. Ad esempio, il rapporto rata/reddito (cioé tra la rata mensile e il reddito netto mensile del richiedente) massimo accettato è pari al 25%, contro il 35% circa concesso alle famiglie con due portatori di reddito. Inoltre, l'anzianità di servizio del richiedente dev'essere almeno pari a 2 anni.
Se il richiedente è giovane, inoltre, la banca valuta in modo molto stringente pure la sua propensione al risparmio. Anche nel caso di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, infatti, se la quota di valore dell'immobile corrisposta senza ricorrere al mutuo proviene da terzi, ad esempio i genitori, è probabile che la banca richieda la presenza di un garante.
Le banche non dimostrano dunque grande capacità di adattamento ai cambiamenti della società. Considerando l'incertezza della contingenza economica, e la conseguente stretta creditizia, è difficile prevedere dei cambiamenti a riguardo in breve tempo.