Potrebbe finire presto, per migliaia di contribuenti caduti nel vortice dei debiti, l'incubo del pignoramento della casa. La casa, nido familiare, ma anche fonte di preoccupazione per spese e mutui.
Allo studio del governo Letta, secondo quanto trapelato sui più importanti organi d'informazione nazionale, ci sarebbe un ventaglio di provvedimenti favorevoli ai cittadini impossibilitati ad adempiere gli obblighi col fisco, nell'ambito di una complessiva riforma finalizzata a ridurre le tasse per favorire la "crescita".
Gli effetti di questi interventi non saranno immediati, essendo necessaria l'entrata in vigore delle misure attuative delle leggi in cantiere prima di poter mettere in pratica la nuova disciplina, ma la direzione scelta dalla Commissione Finanze prima e dal Ministero dell'Economia successivamente non lascia spazio a grossi margini di dubbio: sia Equitalia che gli altri organismi pubblici o privati ai quali gli enti locali affideranno la riscossione dei tributi, dovranno allentare la morsa sui debitori, soprattutto quando si tratterà di somme non particolarmente elevate da recuperare.
In ogni caso i proprietari di casa verranno d'ora in poi salvaguardati dalla vendita all'asta della loro abitazione, grazie alla clausola che permetterà al creditore pubblico di pignorare i beni dal valore superiore al tetto previsto (per adesso, la soglia-limite è di 20 mila euro) senza tuttavia procedere in nessun caso all'alienazione forzosa.
Buone notizie anche in tema di rateizzazione dei debiti fiscali, per via della probabile estensione dell'intervallo di pagamento da 72 mesi ad un numero decisamente più "generoso", mentre il ritardo consentito nell'estinzione delle rate sarà portato da 3 a 5 mensilità consecutive. Una boccata d'aria fresca, quella in arrivo nei prossimi mesi, che dovrebbe dare un po' di ossigeno all'economia nazionale, dopo anni di recessione non privi di conseguenze sulla tenuta sociale dell'intera comunità.