Il neo Vice Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti torna a parlare dell'Imu , tematica diventata al centro di queste ore il simbolo del dibattito nazionale e della possibile rinascita economica.
Attraverso un breve post pubblicato sul profilo pubblico di Facebook , Vincenzo De Luca esprime e ribadisce i nodi essenziali della sua linea di pensiero in merito all'imposta sulla prima casa.
"Più ancora di altre tasse - spiega l'esponente democratico - l'Imu è una tassa odiosa. Ma vale circa 24 miliardi: in un contesto come quello europeo, nel quale non si possono fare conti falsi, la questione va gestita con equilibrio e responsabilità. Già la sola eliminazione della rata di giugno -prosegue De Luca - obbligherà a reperire 2 miliardi che i Comuni perdono, e bisognerà evitare che vengano recuperati sotto forma di altri tributi o di taglio dei servizi".
Dunque, quale soluzione adottare? "Io continuo a credere che l'Imu sulla prima casa, almeno per l'80-90% della popolazione, vada eliminata. Ma credo che, in questo contesto, non si possa andare oltre l'eliminazione della rata di giugno" conclude il Vice Ministro.
Tra i nodi da scogliere quello più importante è la copertura finanziaria della manovra: dove trovare i fondi per colmare il buco lasciato dal mancato pagamento della rata di giugno?
Tra le possibili proposte vagliate dall'esecutivo, spiccano quelle di matrice "moderata" acclamate anche durante l'ultima campagna elettorale. Imporre ad esempio delle imposte su giochi, alcol e tabacco. E quella una tantum con anticipazioni della Cassa depositi e prestiti sulle risorse che arriveranno grazie all'accordo con la Svizzera sui capitali italiani. Copertura tornata prepotentemente d'attualità anche perché il premier Enrico Letta, già da vicesegretario del Pd, si espresse favorevolmente sull'accordo con il governo di Berna per portare alla luce i circa 150 miliardi di euro italiani fuggiti nel Paese elvetico.
Le alternative sopramenzionate hanno suscitato vivaci discussioni già nel periodo preelettorale. Tuttavia, al di là delle ipotesi e in attesa di nuovi sviluppi , bisognerebbe interrogarsi se la sospensione dell'Imu sia veramente una cura vincente, oppure se non sia altro che un palliativo, l'ennesimo, ben misurato e gonfiato, anche dalla stampa italiana, per tenere "a cuccia" la nazione .