Sembra inarrestabile la crisi del mercato immobiliare interno, piombato ai livelli minimi dal 1985 ad oggi, dato che ha di conseguenza fatto calare la richiesta di mutui. "Annus horribilis" per le compravendite di case in Italia, il 2012 ha di fatto regalato a privati ed operatori economici la brutta sorpresa del record negativo degli ultimi cinque lustri.
Si registra, nello specifico, un significativo -25,7% rispetto al 2011, con punte più alte nei piccoli centri ma senza particolari segnali di ripresa nei comuni capoluogo e nelle grandi città (Napoli, Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, Palermo e Genova, dove gli scambi nel settore sono diminuiti del 22,4%) da nord a sud dello Stivale.
In termini assoluti, la perdita del valore di scambio delle abitazioni è di ben 5,7 miliardi di euro (22,5%) sull'anno precedente, mentre il volume complessivo degli affari scende alla cifra preoccupante di 19,5 miliardi. I dati in questione sono stati forniti dall'Abi e dall'Agenzia delle Entrate, sulla base dello studio annuale denominato "Rapporto Immobiliare 2013".
Numeri particolarmente allarmanti per gli addetti ai lavori e gli economisti, se si pensa che negli stessi periodi di riferimento il mercato automobilistico (notoriamente uno dei primi settori colpiti dalla recessione) ha conosciuto nel complesso un calo pari "soltanto" al 20%. Come se non bastasse, anche il tasso tendenziale delle compravendite dell'ultimo trimestre del 2012 è dato in picchiata rispetto ai periodi precedenti, con un arretramento del 30,5% che accresce ulteriormente i timori dei più esperti analisti dell'economia nazionale.