Se la possibilità di trovare una casa funzionale, accogliente e a buon mercato sembra oggi difficilmente realizzabile a causa anche del blocco dei mutui, una soluzione alla crisi che investe il nostro paese e annichilisce le nostre aspirazioni viene da Co-housing, progetto nato negli anni '60 in Scandinavia che dopo essersi diffuso in vari paesi quali Danimarca, Olanda, Inghilterra, Giappone, Stati Uniti e Australia, sta lentamente prendendo piede anche in Italia.
Che cos'è il cohousing? Sostanzialmente si tratta di insediamenti di circa 20-40 unità abitative eterogenee in cui famiglie, single, giovani coppie o anziani soli hanno deciso di vivere come una comunità, conciliando la privacy dell'abitazione privata con il beneficio di avere risorse e servizi condivisi a un prezzo obiettivamente inferiore al prezzo di mercato e all'insegna di politiche ecologiche ed ecosostenibili.
Queste comunità, amministrate direttamente dagli stessi abitanti su mutuo consenso e senza stabilire relazioni gerarchiche, permettono di abbattere costi e sprechi grazie alla condivisione: micronidi, auto, palestre, lavanderie, stirerie, orti, giardini, laboratori fai-da-te, stanze per gli ospiti e biblioteche sono a disposizione della collettività, che se da un lato ne guadagna con l'abbattimento di costi fissi perché uso e proprietà sono ripartiti tra più persone, dall'altro ha la garanzia di un ambiente sicuro e a basso impatto ambientale, grazie all'utilizzo di materiale di bioedilizia e risorse energetiche alternative.
Con la nascita delle prime agenzie e la diffusione su Internet e sui principali social network, è possibile farsi un'idea più dettagliata, attraverso visite virtuali in comunità di cohousing e newsletter che forniscono ogni tipo di informazione su tale esperienza partecipata. Fin dal progetto edilizio vero e proprio, Cohousing consente l'instaurazione di relazioni sociali e di aiuto reciproco, riducendo lo stress per i costi di gestione di ogni attività quotidiana. La possibilità di scegliersi autonomamente i propri vicini e costruire insieme la propria comunità rappresenta senza dubbio un ulteriore vantaggio al fine di evitare cattivi rapporti di vicinato, non così infrequenti nei classici condomini e palazzi multiresidenziali.