L'Italia, soprattutto se il paragone lo facciamo con gli altri Stati europei, è in testa per quel che riguarda gli abitanti di case di proprietà. Secondo alcune teorie, proprio questo fattore è causa di un ristagno economico, che poi si allarga anche a livello macroeconomico.
Questa teoria, elaborata da due studiosi ed economisti inglesi dice esattamente ciò: facendo raffronti tra tasso di disoccupazione ed il numero di proprietari di case in cui abitano, hanno notato che ciò negli Usa è strettamente correlato.
Dal loro punto di vista, abitare una casa di cui si è proprietari, rallenterebbe lo sviluppo economico. E come? Secondo i due economisti ostacolerebbe il naturale trasferimento dei lavoratori verso luoghi in cui c'è lavoro.
Per i due studiosi la teoria è applicabile in ogni Paese e Regione. Ad esempio dovrebbe avvenire ciò anche in Europa, ed i dati che Eurostat ci fornisce gli danno ragione, con alcune eccezioni.
Quello che cercano di spiegare economisti italiani e non solo, è che in primis non siamo negli Stati Uniti. Per capirci, in Italia, abbiamo una mentalità e usanze molto diverse, ed avere una casa di proprietà è un traguardo non indifferente.
La gente cerca di rimanere dove è nata e cresciuta e magari dove ha studiato e lavorato. Non siamo un popolo di pionieri in una landa immensa, né siamo abituati a cambiare continuamente, per lavoro e non, abitazione.
La disoccupazione dipende semmai da fattori ben più complessi e la gente tende a non sradicare la propria famiglia dalle reti sociali, costruite nel tempo.