Questa volta, dopo mesi di "cattive" notizie, dalla Banca Centrale europea ne è arrivata una buona. La Bce ha infatti comunicato che i tassi dei mutui immobiliari dei privati, come quelli sui prestiti per le imprese, nel mese di febbraio hanno visto una lieve, ma importante discesa. Il tasso sui mutui di durata superiore a 10 anni, che costituiscono un terzo dei nuovi mutui ipotecari, si è attestato al 3,95% nel secondo mese dell'anno, scendendo rispetto al 4,03% di gennaio. Anche per i nuovi mutui a tasso variabile, la seconda tipologia di mutui più diffusa in Europa, il tasso medio ha fatto registrare un calo.
A essere determinanti rispetto a questo trend in discesa dei tassi dei mutui ci sono almeno due fattori: il taglio dei tassi al livello storico dell'1% da parte della Bce e le due operazioni di maxi-prestito concesso alle banche nei mesi di dicembre e febbraio. L'arrivo di 1.000 miliardi nelle casse degli istituti di credito europei ha infatti scongiurato il problema del credit crunch e ora sta avendo degli effetti sulle politiche di concessione del credito da parte delle banche.
Anche se accendere un mutuo per compare casa risulta ancora piuttosto costoso, soprattutto a causa degli spread applicati dalle banche, questo abbassamento dei tassi fa sperare in un primo passo verso un cambio di tendenza generalizzato. Anche l'atteggiamento delle banche sembra lasciar spazio a un segnale di cambiamento. Dopo aver raggiunto livelli da record, infatti, anche i tassi applicati dagli istituiti di credito si stanno abbassando, tornando a dei livelli più competitivi.