Il settore dei mutui non accenna a dare segnali di ripresa. Se il 2011 è stato un anno contraddistinto un trend in continua discesa, con una diminuzione del 19% rispetto all'anno precedente (dati Crif), a fine anno, secondo i dati rilevati da Of (Osservatorio finanziario) la richiesta di mutui si sarebbe addirittura azzerata. La causa di questo ennesimo drastico calo sarebbe da individuare, però, non solo nella scarsa tendenza dei cittadini a richiedere dei mutui (in questa fase in cui la crisi economica sta facendo sentire i suoi effetti), ma anche dalla mancanza di proposte incentivanti da parte delle banche.
La stretta creditizia delle banche e le dinamiche degli spread applicati ai mutui stanno creando numerosi ostacoli all'erogazione di mutui. Come ha sottolineato Pietro Giordano, Segretario generale di Adiconsum, le banche hanno applicato delle regole più restrittive nella concessione di mutui perché si tratta di prestiti a lungo termine. È stato ridotto, inoltre "anche l'ammontare finanziato, spesso non superiore al 60% del valore dell'immobile" e sono state chieste "maggiori garanzie e previsti tempi più lunghi di erogazione. Tutto ciò si somma con l'incremento degli spread a carico del mutuatario, fortemente aumentati dopo l'estate". Gli spread hanno continuato a crescere dall'estate del 2011 e ora si aggirano, in media, intorno al 3,5%, allontanandosi sempre di più dagli indici di riferimento stabiliti dalla Bce (1%).
È normale, in base a questi dati, che le famiglie tendano a posticipare l'acquisto di una casa in questo periodo. Così, il calo della richiesta dei mutui si riflette negativamente anche sul mercato immobiliare, che appare in una fase di stallo da cui non accenna ad uscire. E il futuro in questi due settori non prospetta grandi cambiamenti, almeno finché la stretta creditizia delle banche non si allenterà. Gli italiani potrebbero essere costretti ad abbandonare in un cassetto anche per il 2012 il sogno di una casa nuova.