Richiedere un mutuo o un prestito non è certo un'impresa da poco. La stretta al credito da parte delle banche è ancora molto forte e i requisiti richiesti dagli istituti per concedere un finanziamento sono troppo severi per i consumatori, vessati dalla chiusura del mercato occupazionale e dalla drastica contrazione dei consumi. Ad essere maggiormente colpiti da questa situazione sono il settore dei mutui che ha registrato nel mese di luglio un calo del 44% rispetto allo scorso anno, e ovviamente il mercato immobiliare che, come rivelano i dati Istat, ha visto scendere le compravendite del 16,9% su base annua. Per garantirsi un tetto, i consumatori ricorrono così a soluzioni alternative, come l'affitto, meglio se con riscatto.
L'affitto con riscatto
Si tratta di un prodotto a metà strada tra l'acquisto della casa e l'affitto di un immobile con cui aggirare il mutuo. Questa soluzione, già molto diffusa all'estero, è in fase di sviluppo anche in Italia, dove soltanto nell'ultimo mese vi è stato un incremento medio delle offerte del 13% e della domanda del 9%. Il fenomeno si sta diffondendo soprattutto nel Nord Italia (Lombardia al primo posto seguita da Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Lazio).
La formula prevede la stipula contemporanea di due accordi: un contratto di locazione (a un canone superiore a quello di mercato) e un contratto di opzione in cui viene stabilito che l'inquilino, allo scadere del contratto (in genere dopo tre anni) e a un prezzo già stabilito, avrà la possibilità di acquistare casa. Bisogna sottolineare che il canone di locazione è maggiorato perchè una parte dello stesso servirà all'eventuale acquisto dell'immobile. Il prezzo pattuito è pari, infatti, alla differenza tra il costo di listino già concordato e il totale delle somme accantonate.
I vantaggi
L'affitto con riscatto può rivelarsi vantaggioso per chi non dispone di un acconto per l'acquisto immediato dell'immobile e non vuole accendere un mutuo oppure desidera rimandare l'accensione in un secondo momento, richiedendo così alla banca un importo inferiore. I vantaggi per affittuari e futuri compratori sono anche fiscali (l'Imu infatti continua a pagarlo il proprietario) e nel momento in cui decideranno di acquistare casa, potranno farlo a un prezzo bloccato al momento della stipula.
L'affitto con riscatto può essere utile anche a coloro che bloccano l'immobile per un acquisto, ma poi non riescono ad ottenere il mutuo dalla banca. In questo caso possono temporaneamente rifugiarsi nell'affitto e al tempo stesso accumulare capitale per un futuro acquisto. La formula è spesso utilizzata anche da chi ha intenzione di acquistare una nuova casa, ma solo dopo aver venduto quella vecchia. In questo modo c'è più tempo per vendere l'immobile a un prezzo adeguato, senza essere costretti a svenderlo.
Gli svantaggi
La soluzione ovviamente non si rivela vantaggiosa per chi recede dal contratto, senza acquistare l'immobile. Alla scadenza del contratto, infatti, l'inquilino può decidere se esercitare l'opzione d'acquisto, o rinviarla, continuando a pagare il canone stabilito, o ancora dare disdetta (con un preavviso di 6 mesi) e liberare l'immobile. In quest'ultimo caso l'affittuario non avrà certo fatto un affare, perché avrà pagato un canone di affitto più alto, senza la possibilità di avere indietro la metà del canone versato mensilmente.