La svolta green, passa attraverso l'auto elettrica. Questo slogan è tanto vero, tanto dimenticato nei programmi dei governi nazionali, cosi come a livello europeo.
Sebbene l'Ue stia prendendo da anni dei timidi provvedimenti nel campo della produzione di energia, si è fatto e si sta facendo ancora poco per attualizzare a livello internazionale e locale una "green economy".
Ciò è dimostrato dalle forti speculazioni finanziarie intraprese dalle grandi industrie petrolifere planetarie e nazionali, le quali operano in piena sinergia e comunione d'intenti con i governi centrali europei e regionali. Per esempio, negli ultimi anni sono stati effettuati diversi studi e saggi, ancora in corso, per iniziare delle operazioni di trivellamento di fronte alle coste siciliane e nel mare Adriatico, alla ricerca del preziosissimo "oro nero".
Nel commentare queste brillanti iniziative ambientaliste, dall'Ue arriva una nuova normativa nel campo dei trasporti. La Commissione Ambiente dell'Europarlamento, in seguito alla proposta dell' eurodeputato liberaldemocratico tedesco Holger Krahmer, ha stabilito che i nuovi veicoli commerciali leggeri dovranno non superare i 120 km orari dal 2014 e stabilizzare le emissioni di CO2 a 147 grammi per chilometro nel 2020, per un ulteriore abbassamento entro il 2025 di emissioni, oscillante tra i 105 e i 120 grammi per chilometro.
Per Greenpeace la notizia non è entusiasmante : le misure, per l'associazione ambientalista, sono considerate "troppo poco" ambiziose. Bene invece il parere dell'associazione degli ambientalisti di Transport&Environment, secondo cui il limite obbligatorio di 120 km orari ''taglierà i consumi di carburante e le emissioni di gas serra''.
Il punto di vista dei produttori d'auto. L' Acea (European Automobile Manufacturers Association) sostiene che 147 grammi di CO2/km rappresentano un obiettivo ''estremamente ambizioso, raggiungibile solo tramite tecnologie ibride''.
Ad ogni modo, nei prossimi giorni l'argomento principale dei negoziati fra Europarlamento e Stati membri sarà rappresentato dall'emendamento approvato per alzata di mano che richiede alle case automobilistiche di equipaggiare i nuovi veicoli commerciali di dispositivi che limitano la velocità a 120 km orari. Su quest'ultimo aspetto ", ha commentato lo stesso Krahmer "Non spetta all'Ue definire i limiti di velocità" che poi ha aggiunto ''si tratta di un intervento nei regolamenti del traffico stradale degli Stati membri''.