A breve distanza di tempo dall'annuncio shock del canone Rai in bolletta, ecco che arrivano nuove e preoccupanti notizie. Sono state infatti denunciati i primi casi di truffe sul canone Rai. In questo caso i primi tentativi hanno colpito gli abitanti di Piombino e Val di Cornia, dove dei "falsi addetti dell'Enel" bussavano alle porte delle abitazioni dei malcapitati chiedendo il versamento in contanti di 60 euro come anticipo per il canone Rai. Dotati di tesserino e moduli rigorosamente falsi, gli pseudo-incaricati Enel chiedevano un acconto rassicurando i cittadini che la somma restante sarebbe stata addebitata nella prima bolletta di luglio.
Anche in questo caso le truffe sul canone Rai hanno adottato lo stesso metodo già sperimentato in altre circostanze, ovvero quello di sfruttare il clima di confusione e l'incertezza generale, facendo quindi leva sulla buona fede dei cittadini. Per evitare nuove segnalazioni ricordiamo a tutti i nostri lettori che non ci sono operatori Enel incaricati di riscuotere anticipi per il canone Rai e che l'unica modalità prevista è quella che avviene attraverso il pagamento della bolletta per la luce.
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Polemiche e truffe canone Rai
Dunque le polemiche non sembrano cessare e le recenti truffe sul canone Rai non fanno altro che complicare la situazione, gettando i cittadini nella confusione più totale. Dopo la decisione del Governo Renzi di inserire il canone Rai nelle bollette per l'energia elettrica, frazionando l'importo in dieci rate da pagare tra gennaio e ottobre, si sono susseguite molte polemiche e discussioni sull'efficacia del provvedimento. Per il Governo si tratta di un intervento necessario, utile per contrastare i numerosi casi di evasione, mentre per i cittadini si tratta di una decisione ingiusta.
In realtà la questione è molto più ampia e complessa, perché richiama le vecchie discussioni sulla "natura" di questa controversa tassa. Molti ritengono infatti che si tratta di una tassa ingiusta, da eliminare immediatamente. A queste discussioni si sono poi aggiunti i vari errori e gli inevitabili "adeguamenti tecnici", che hanno messo davvero a dura prova la pazienza degli italiani.
Inevitabili adeguamenti tecnici
La prima questione riguarda la dichiarazione di non detenzione, un certificato utile per evitare il pagamento del canone Rai. L'Agenzia delle Entrate, incaricata della gestione di queste pratiche, non ha rispettato le tempistiche e ha quindi posticipato i termini per la diffusione di questi documenti. Nell'attesa, gli interessati dovranno avvalersi di un semplice "modello di autocertificazione" e attendere nuove indicazioni in merito alle procedure ufficiali.
Un vuoto normativo nella Legge di Stabilità
Un altro punto critico della faccenda riguarda il "vuoto normativo" della Legge di Stabilità, che specifica le nuove procedure di pagamento del canone per "i titolari di un'utenza elettrica", senza fornire indicazioni per chi ha un abbonamento ma non ha l'utenza intestata. Una questione per fortuna risolta grazie alle tante segnalazioni fatte dalle associazioni di categoria e alla diffusione di un comunicato congiunto Rai e Agenzia delle Entrate. Tuttavia le polemiche non sembrano destinate a placarsi e molte sono le questioni da risolvere in vista del 1°luglio, quando partiranno le prime "bollette maggiorate".