Con l'inverno alle porte le famiglie italiane si ritroveranno ad accendere il riscaldamento domestico, ma oltre alla normativa vigente che esiste in Italia, in particolare il "calendario termico" (decreti 412/93 e 551/99) che divide il paese in zone climatiche, fissando le date e gli orari di attivazione delle caldaie, ecco alcuni utili consigli da "Energie sensibili" per risparmiare sull'energia elettrica.
Per fare attenzione ai consumi domestici e per risparmiare sul caro bollette elettriche, i consumatori italiani dovrebbero mantenere la temperatura interna della propria abitazione tra i 20 e i 22 gradi centigradi, poiché per ogni grado aggiuntivo si consuma anche dal 6% al 10% in più di energia.
Il Piano Energetico nazionale del 1991 ha suddiviso il territorio in "gradi giorni" dalla A alle F, ossia dalle zone più miti alle più fredde, nei Comuni della zona A dal gli impianti di riscaldamento restano accesi per un massimo di 6 ore al giorno, dal 1 dicembre al 15 marzo.
Nei Comuni in zona E, per un massimo di 14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile, i termosifoni si attivano dalle 5 della mattina e dopo le 23, mentre per i Comuni della zona F classificati più freddi non sono previsti limiti.
I plessi industriali e gli esercizi commerciali hanno un limite fissato di 18 gradi, con un margine di 2 gradi in più, la violazione di queste soglie è punita con una sanzione amministrativa, mentre sono esclusi da questi limiti gli ospedali, asili nidi, organizzazioni internazionali e diplomatiche e siti industriali.