Il mercato energetico in Italia è regolato dall'Aeeg che stabilisce il prezzo dell'energia che viene proposto dalle compagnie del servizio di maggior tutela e dalle compagnie del mercato libero come Enel Energia. I consumatori sono liberi di scegliere le une o le altre proposte.
Risparmiare sulle tariffe dell'energia è una priorità per tutti ed è il principio regolatore delle scelte dei consumatori: scegliere una compagnia del servizio di maggior tutela o una del mercato libero, infatti, può fare la differenza perché i prezzi proposti sono offerti in modalità diverse.
Ad ogni modo, questa divisione potrebbe non esserci più nei prossimi anni perché l'Antitrust ha fatto sapere che auspicherebbe ad abbandonare il sistema del libero mercato.
Durante l'audizione presso la X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, infatti, il del presidente Giovanni Pitruzzella ha espresso le intenzioni dell'autorità in merito e ha spiegato come sia fondamentale un riassetto di tutto il mercato elettrico per tutelare la libera concorrenza.
Verrà tutelato anche il consumatore? L'audizione si inserisce nel contesto di un'indagine conoscitiva su una nuova strategia energetica a livello nazionale ma già in precedenza l'Autorità aveva esposto l'importanza di una mossa del genere, ponendo attenzione sulle forze del mercato libero e sull'efficienza dei prezzi che questo offre.
Come commenta lo stesso Pitruzzella: "Si auspica pertanto di prevedere il superamento dei regimi di tutela esistenti ed il conseguente passaggio a mercati retail completamente liberi e concorrenziali (prevedendo un servizio di fornitura di ultima istanza a condizioni regolate, caratterizzate da livelli di prezzo tali, comunque, da incentivare il passaggio al mercato libero)."
E continua sull'importanza della progressione di una riforma del genere: "Sul punto si osserva che, da un punto di vista concorrenziale e di tutela del consumatore, il passaggio per milioni di consumatori domestici da una situazione tutelata ad una di mercato non potrebbe avvenire all'improvviso ma dovrebbe essere progressivo, rigidamente scadenzato (e, forse, rafforzato da modalità di allocazione competitiva dei clienti che di volta in volta escono dalla tutela)."
"Fenomeni di asimmetria informativa - continua Petruzzella - e di scarsa elasticità della domanda a piccole variazioni in aumento del prezzo, infatti, potrebbero, in ipotesi, rischiare di determinare non auspicabili situazioni di sfruttamento di potere di mercato da parte degli ex fornitori in regime di tutela".
Anche l'Antitrust spiega il suo auspicio che questo passaggio al mercato libero avvenga e si esprime dicendo che questo potrebbe aumentare una reale concorrenza: "la possibilità di garantire, come è avvenuta in altri settori (ad es. telefonia mobile), una reale concorrenza sul prezzo e su altre componenti tra i partecipanti al mercato della vendita al dettaglio di energia (con un conseguente aumento del benessere di tutti i consumatori) è possibile solo se le imprese esistenti vengono private dall'ombrello regolatorio ed in qualche misura lasciate alla loro libera capacità di determinare il prezzo di vendita".
Secondo l'Autorità, infatti, valutare questo cambiamento sarebbe importante a prescindere dai rischi annessi perché sarebbe una sfida per tutte le imprese del mercato: "si ritiene che quest'effetto sia una opportunità e non un rischio della liberalizzazione dal momento che si tratta di un processo che potrebbe portare prezzi più bassi e migliore qualità del servizio per i consumatori finali".