Se ti stai trasferendo in una nuova abitazione è molto probabile che tu debba richiedere la riattivazione del contatore dell'energia elettrica, ovvero il subentro della luce. Si tratta di un'operazione non particolarmente complessa e spesso confusa con quella di voltura del contratto. Per non lasciare dubbi, ti ricordiamo che con la voltura si intende invece il passaggio del contratto di fornitura da un cliente a un altro, mantenendo le stesse condizioni contrattuali previste e senza alcun tipo di interruzione nell'erogazione delle utenze.
Cosa fare prima di
richiedere il subentro della luce?
Per effettuare il subentro della luce, e quindi la riattivazione del contatore elettrico, occorre come prima cosa scegliere la tariffa elettrica più vantaggiosa e più vicina alle proprie esigenze, valutando le varie proposte delle compagnie energetiche presenti sul mercato. A tal proposito ti ricordiamo di valutare più proposte, rapportando i costi al tipo di servizio offerto e alle tue esigenze, ad esempio valutando in quale fascia oraria o in quali giorni della settimana concentri i tuoi consumi di luce e gas.
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Una volta scelta la compagnia energetica e la tariffa più vicina alle tue esigenze non ti resterà che seguire la procedura prevista per il subentro della luce, seguendo le indicazioni del fornitore per sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura. Durante questa fase potresti però scoprire che la corrente è stata staccata perché l'inquilino precedente non ha pagato delle bollette, e quindi il fornitore ha interrotto l'erogazione del servizio.
In questo caso non sarai certo tu ad accollarti le spese e potrai comunque attivare senza complicazioni un nuovo contratto. Nel caso in cui dovessi trovarti in questa particolare situazione di subentro su contatore moroso potrai comunque tutelarti compilando il modulo di estraneità alla morosità, in modo da attestare la tua totale estraneità dai pagamenti non effettuati in passato.
Subentro della luce: cosa bisogna sapere?
Per riattivare il servizio dovrai fornire al nuovo operatore alcune informazioni. La prima sarà il codice POD, che identifica il punto geografico in cui l'energia elettrica viene prelevata dall'utente. Potrai trovare questa informazione su una qualunque bolletta pagata dal precedente inquilino oppure, in mancanza di precedenti contratti o fatture, direttamente sul contatore elettrico facendo riferimento alla matricola.
Per identificare la fornitura sarà anche importante fornire l'indirizzo esatto dell'abitazione, completo di numero civico e cap. Per sicurezza accertati che il nome della via o della piazza non abbia subito variazioni nel corso degli ultimi anni. In merito alle tempistiche, ti consigliamo di muoverti con un leggero anticipo, almeno sette giorni prima della data prevista per il tuo trasferimento nella nuova casa. In questo modo potrai accedere subito al servizio.
Ricorda di verificare anche la potenza del contatore. In genere nelle abitazioni il limite di potenza è di 3kW, ma potrai chiedere una maggiorazione del contatore se hai una famiglia numerosa o prevedi dei consumi maggiori di energia, magari per l'utilizzo di più elettrodomestici nello stesso momento. In questo caso dovrai però prevedere delle spese aggiuntive e anche un aumento dei costi.
Quali sono i costi per il subentro della luce?
Per quanto riguarda i costi, ti ricordiamo che la richiesta di subentro della luce prevede dei costi, fissati periodicamente dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas. Per i clienti del servizio a maggior tutela è previsto il pagamento delle seguenti voci:
· un contributo fisso di 27,03 € per oneri amministrativi, richiesti a favore del distributore;
· un contributo fisso di 23 €;
· l'imposta di bollo di 16,00 € sul nuovo contratto come previsto dalla normativa fiscale.
Al momento del stipula del contratto verrà richiesto anche un deposito cauzionale, che potrai evitare se sceglierai la domiciliazione bancaria o su carta di credito della bolletta.
Per i clienti del mercato libero le voci di spesa saranno invece:
· un contributo fisso di 27,03 € per oneri amministrativi, richiesti a favore del distributore;
· un eventuale addebito dei costi per la prestazione commerciale a seconda dei singoli contratti.
Anche in questo caso potrebbe essere richiesto un deposito cauzionale o altra garanzia, come indicato nei singoli contratti e, il pagamento dell'imposta di bollo di 16,00 €.