Forse è poco noto al pubblico che nell'ambito dei cambiamenti della riforma del condominio che partirà dal 18 giugno 2013 viene regolamentata l'annosa questione del riscaldamento centralizzato, fonte di diatribe infinite nei condomini. Ora la riforma è intervenuta sull'art. 26 della legge 10/91 modificando il quorum necessario per l'installazione di sistemi di termoregolazione e la contabilizzazione del calore, prevedendo che le relative delibere debbano essere assunte con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno la metà del valore millesimale.
La spesa del riscaldamento costituisce la parte più salata delle spese condominiali, il peso medio è di circa il 40% Optare per la termoregolazione è sicuramente una buona strada fermo restando che i costi sono i seguenti: una buona valvola costa in media 120 euro, si deve aggiungere la sostituzione della pompa della caldaia, divisa tra tutti i condomini. Per un appartamento medio con 5 o 6 caloriferi il costo non supera i 1000 euro. Se poi si interviene con lavori di coibentazione del sottotetto e della facciata e con lavori circa la sostituzione della caldaia tutto è ancora migliorato. Il risparmio ottenuto dai singoli può essere intorno al 20% con un ritorno dell'investimento in circa 5 anni.
La contabilizzazione dei consumi individuale costituisce una carta in più per la valorizzazione dell'immobile che rientra nella categoria di maggior pregio di immobili 'centralizzati singoli' ovvero abitazioni in cui il consumo di riscaldamento è commisurato con i consumi realmente effettuati. Tale elemento costituisce una vantaggio per chiunque perché durante l'inverno può capitare di assentarci per qualunque ragione per un mese o per qualche settimana, e il proprietario non è costretto a pagare consumi di cui non ha goduto il beneficio .