Negli ultimi giorni le indiscrezioni sull'andata in pensione a breve del Quarto Conto Energia per il fotovoltaico si sono moltiplicate. Dopo l'intervento a un convegno sulla green economy del Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, in cui ha parlato di "un quinto energia che darà la priorità al fotovoltaico destinato all'autoconsumo civile e industriale", il futuro del Quarto Energia sembra ormai segnato.
A conferma di ciò sono arrivate anche le parole del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che, da parte sua, appare ancora più deciso nel voler ridurre gli incentivi per l'energia pulita. Il Quinto Conto energia, che dovrebbe sostituire il precedente Quarto Conto Energia già dal 30 giugno di quest'anno, prevedrebbe un drastico ridimensionamento degli incentivi destinati a impianti fotovoltaici per la produzione dei energia elettrica. Si parla di un tetto massimo di 500 milioni di euro all'anno destinati al fotovoltaico (dal 1 luglio 2012 al 31 dicembre 2014), contro gli 810 previsti in precedenza.
Questo netto taglio ai sussidi per il fotovoltaico è stato necessari perché gli incentivi al fotovoltaico sono finiti fuori da ogni controllo. Il Quarto Conto Energia, infatti, ha portato l'Italia a diventare nel 2011 il primo mercato del solare per installato annuale, con ben 9.000 impianti realizzati nell'ultimo anno e il raggiungimento del tetto massimo di spesa annuo di 6/7 miliardi di euro.
Non si hanno ancora le versioni ufficiali di quelli che saranno i provvedimenti dei ministeri, ma le prime bozze sono già in circolazione. Per ora ciò che è certo è che il ridimensionamento degli incentivi ci sarà e vedrà dimezzate le risorse previste dal Quarto Conto Energia. Il nuovo sistema prevede un registro obbligatorio per tutti gli impianti fotovoltaici con potenza maggiore di 3 chilowatt, quindi anche per quelli più piccoli, con una graduatoria precisa tra le diverse tipologie di impianto. Verranno privilegiati gli impianti che contribuiranno al recupero di spazi che devono essere risanati, che siano poco invasivi sul territorio, o che utilizzino tecnologie più innovative e che possano garantire maggiore efficienza. Altra novità del Quinto Conto sarà il fatto che verranno autorizzati, almeno per quanto emerge nell'ultima bozza disponibile, solo gli impianti che rientreranno nel limite di spesa di 80 milioni per semestre, di cui 10 milioni riservati a quelli con caratteristiche innovative e altri 10 al fotovoltaico a concentrazione (la tecnologia in prospettiva più efficiente). Per contenere le spese, sembra che si passerebbe a una tariffa onnicomprensiva come forma di corresponsione, mentre dovrebbe aumentare il premio per l'energia elettrica prodotta con i pannelli solari e consumata in proprio.
Si dovrà ancora lavorare molto per arrivare a una versione definitiva del Quinto Conto Energia che sappia in qualche modo "accontentare" tutti. Ciò che appare sicura, però, è una volontà di ridimensionamento degli incentivi che potrebbe mettere freno a un settore che nel nostro Paese ha dimostrato di avere non poco successo.