I consumi del gas rappresentano una delle principali voci di spesa per molte famiglie italiane, soprattutto durante la stagione invernale quando si accendono i sistemi di riscaldamento. Ottimizzare il consumo delle risorse energetiche è il modo migliore non solo per ridurre i costi delle bollette ma anche per garantire una minore emissione dei gas di scarico nell’atmosfera. Per tutte queste ragioni è importante adottare una vera strategia di risparmio che consenta di intervenire su tutti quei fattori che determinano i costi e quindi anche i consumi del gas.
Stimare i consumi del gas non è certo semplice, infatti sono davvero tante le variabile che possono influenzarne l’andamento. Facendo riferimento ai consumi medi di una famiglia registrati nel corso di anno si possono però individuare subito le tre principali fonti di impiego del gas, ovvero:
- · il riscaldamento durante i soli mesi invernali;
- · la produzione di acqua calda sanitaria;
- · il gas usato per cucinare.
Si tratta di tre diverse finalità che accomunano tutti gli utenti ma che possono registrare notevoli variazioni a seconda delle abitudini di consumo. Per ognuna di queste voci cercheremo di stimare dei consumi medi annuali, cercando di individuare tutte le possibili fonti di spreco e delle soluzioni da adottare per risparmiare sulle bollette del gas e del riscaldamento.
Quanto consuma una famiglia per il riscaldamento?
Sebbene si tratti di una modalità di impiego limitata a pochi mesi dell’anno, il riscaldamento domestico potrebbe rappresentare un vero salasso per molte famiglie se gestito in modo scorretto. Oltre alle modalità d’impiego, i consumi del gas sono influenzati da altre variabili, come: la dimensione dell’immobile, la zona geografica, la tipologia di impianto e l’utilizzo di termostati. Confrontando i consumi medi delle famiglie italiane emergono enormi differenze tra il Nord e il Sud Italia, ad esempio nel corso di 12 mesi si consumano mediamente 940Smc a Milano, contro i 370Smc di Palermo.
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Quanto gas si consuma per produrre acqua calda?
La produzione di acqua calda sanitaria (ACS) rappresenta invece una finalità d’impego costante nel corso di tutto l’anno. Anche in questo caso i consumi saranno influenzati dal tipo di impianto e dal numero di persone che ne fanno uso, rappresentando il 10-5% dei costi riportati in bolletta. Si potrà infatti passare da 130Smc consumati da una coppia nel corso di un anno, fino ai 370Smc consumati da una famiglia composta da cinque persone. Un altro fattore determinante sul fronte dei consumi sarà la tipologia di impianto, ovvero: istantaneo a gas, semi-istantaneo, autonomo a gas e con accumulo. Nel caso di boiler elettrici si dovranno invece conteggiare i consumi elettrici.
I consumi di gas in cucina
Sebbene rappresentino una parte minima dei costi riportati in bolletta, anche i consumi di gas in cucina sono influenzati non solo dal tipo di impianto e dalla modalità di cottura. Ad esempio i consumi dei forni a gas sono decisamente i più elevati rispetto a quello dei fornelli. Questo a causa del dispendio energetico necessario per raggiungere le temperature elevate e per mantenerle costanti. Per ridurre i consumi del gas in cucina è possibile però adottare delle piccole, ma efficaci strategie, come ad esempio quella di cucinare utilizzando pentole fatte con materiali che garantiscono una diffusione del calore omogenea; fornelli dalla giusta grandezza; modalità di cottura più rapide come ad esempio quella a vapore oppure tramite una pentola a pressione.