L'immediata accensione dei sistemi di riscaldamento negli edifici pubblici e privati porterà di certo ad un aumento delle emissioni inquinanti nell'aria. Per contrastare gli effetti di questo pericoloso fenomeno il Governo italiano ha avviato già da tempo un articolato piano di interventi che prevede anche nuovi controlli agli impianti termici presenti nelle nostre case. Dopo un lungo iter burocratico, con il Decreto Milleproroghe è stato definitivamente approvato l'adeguamento dei libretti di climatizzazione.
In sostanza, già dallo scorso gennaio 2016 tutti gli impianti termici presenti nelle abitazioni dei privati, dovranno essere muniti di questo documento. Quindi non solo le caldaie, ma anche tutti i sistemi di climatizzazione, dovranno essere possedere questo particolare documento che attesta il perfetto funzionamento e messa in sicurezza dell'impianto. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le principali novità.
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Come sarà il Nuovo Libretto d'Impianto?
Il Nuovo Libretto d'Impianto sarà quindi lo stesso per tutti i tipi di impianti, compresi quelli ad energia rinnovabile, come pannelli di solare e pompe di calore. In nuovo libretto sostituirà i precedenti e sarà composto da tante schede diverse che andranno compilate a seconda delle caratteristiche dell'impianto. In presenza di due diversi impianti all'interno dello stesso edificio, bisognerà compilare due diversi moduli.
Per le abitazioni private dotate di impianti di vecchia data, la compilazione del nuovo libretto sarà una responsabilità dell'inquilino. Quest'ultimo dovrà infatti contattare un tecnico qualificato che si occuperà della corretta compilazione del documento. Per gli impianti di riscaldamento di nuova generazione, la compilazione e il rilascio del nuovo libretto d'impianto avverrà al termine dell'installazione. In entrambi i casi, i dati dei singoli impianti saranno trasmessi alle Autorità competenti.
Con quale frequenza bisognerà fare i controlli?
I controlli degli impianti dovranno essere effettuati ogni due/quattro anni. Le tempistiche saranno stabilite dalle varie Regioni. Tutti i dati raccolti saranno inviati direttamente dal manutentore agli enti preposti, che effettueranno dei controlli dando la priorità a quegli impianti che risultano sprovvisti di certificazione.
Avere degli impianti non dotati di questo documento prevede l'applicazione di sanzioni che secondo il D.Lgs. n. 192/2005 possono oscillare da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 6.000 euro. Le sanzioni verranno anche estese all'installatore nel caso di attestazioni errate o incomplete, con sanzioni che si aggirano tra i 1.000 e i 6.000 euro.
Quali documenti bisogna esibire in caso di controlli?
In sostanza, il nuovo provvedimento sancisce che tutti gli impianti di climatizzazione devono possedere due certificazioni distinte: il nuovo "libretto di impianto per la climatizzazione" e il "rapporto di efficienza energetica". Il possesso di questi due documenti è obbligatorio solo se nella stessa casa ci sono due impianti diversi, ad esempio un impianto di riscaldamento e un condizionatore.
Se invece oltre all'impianto di riscaldamento ci sono stufe, caminetti o qualsiasi cosa sia assimilabile ad un impianto termico vero e proprio bisognerà esibire in caso di controlli solo un libretto di impianto specifico per questi apparecchi. Ricordiamo che sottoporre gli impianti di climatizzazione ai dovuti controlli consente non solo di tutelarsi da multe in caso di controlli, ma anche di verificare i consumi energetici del proprio impianto in modo da ridurre i costi delle bollette del riscaldamento. In molti casi è proprio un cattivo funzionamento dell'impianto la causa di un impiego eccessivo di risorse, senza poi sottovalutare l'incontrollata emissione di gas di scarico nell'atmosfera.