Le bollette luce e gas si confermano ancora una volta gli indicatori privilegiati dell'aumento generale del costo della vita. La Cgia di Mestre ha analizzato i dati degli ultimi dieci anni, scoprendo rincari record.
Mentre il costo della vita è salito del 24%, la bolletta del gas ha subito un'impennata del 56,7% e quella della luce del 38,2%. La colpa, secondo il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi, non sarebbe però dell'euro. La causa degli aumenti "va ricondotta al costo sempre piu' crescente registrato dalle materie prime, in particolar modo dal gas e dal petrolio, dall'incidenza delle tasse e dei cosiddetti oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre bollette, e ai modestissimi risultati ottenuti con le liberalizzazioni".
Il mercato del gas, liberalizzato nel 2003, ha visto lievitare le bollette del 33,5%, a fronte di un aumento dell'inflazione medio del 17,5%. Anche per l'energia elettrica i vantaggi del mercato libero, dal 2007 a oggi, stentano a farsi vedere in bolletta: i prezzi si sono sempre attestati in un trend in crescita (+1,8%), anche se in modo più contenuto rispetto all'inflazione (+8,4%).
Il portafogli dei consumatori si è impoverito molto, quindi, anche perché gli aumenti hanno riguardato tutte le tariffe pubbliche relative ai servizi interessati da liberalizzazione. Acqua (+69,8%), raccolta rifiuti (+54,5%), poste (+28,7%), ferrovie (+49,8%) e pedaggi autostradali (+47,5%) sono i settori che hanno registrato i maggiori incrementi. Unica "pecora bianca" è la telefonia: dal 1998 a oggi, l'introduzione del mercato libero ha portato a una diminuzione delle tariffe del 15,7%, mentre l'inflazione cresceva del 32,5%.