Molto spesso leggere correttamente la propria bolletta dell'energia elettrica non è poi così semplice come può sembrare.
Tante sono le voci riportate di cui generalmente ignoriamo il significato e che a nostra insaputa incidono notevolmente sul totale da pagare della nostra fattura.
Le voci principali da controllare:
- Tipologia di tariffa (bioraria o monoraria);
- Consumo totale del periodo fatturato;
- Quota energia;
- Quota fissa;
- Quota variabile.
Alla faccia della trasparenza, molto spesso le indicazioni riportate in bolletta non sono sufficientemente chiare, pertanto, indipendentemente dal gestore scelto, la terminologia usata e il quadro di dettaglio dei costi risultano incomprensibili.
Facciamo un po' di chiarezza:
Nel caso abbiate scelto una tariffa bioraria, che prevede una divisione del costo del singolo Kw/h in tre fasce orarie (F1, F2,F3), assicuratevi che effettivamente i vostri consumi siano concentrati nelle ultime due fasce, ovvero dopo le 19:00 e giorni festivi, poiché più economiche.
In caso non vogliate vincoli d'orario nell'utilizzo dei vari elettrodomestici, il primo consiglio per risparmiare, è quello di scegliere una tariffa monoraria, la quale prevede un unico prezzo a Kw/h nell'arco della giornata.
Le principali voci da controllare sono riportate nella prima pagina della fattura sotto la voce "dati fornitura".
Troverete anche una piccola tabella dove sono riportati i Kw consumati per ogni singola fascia (in caso di tariffa bioraria) e quelli totali del bimestre a cui fa riferimento la fattura.
Nel retro della prima pagina della bolletta, viene solitamente riportato il costo della quota energia, ovvero il costo netto del singolo Kw/h, al quale vanno ovviamente aggiunti altri oneri come la quota fissa, il dispacciamento e l'IVA.
Dovrebbe essere buona abitudine controllare sempre tutte queste voci, mantenendo sempre un occhio attento alle numerose offerte che oramai, con l'avvento del mercato libero, sono sempre più competitive.