Le bollette di luce e gas arrivano nelle case di tutti gli italiani: presto, però, ci potrebbe essere una piccola rivoluzione perché il governo sta valutando un decreto legislativo che prevede l'invio della fatturazione solo due volte l'anno. Che si scelgano le tariffe di Eni o di Enel oppure il servizio di maggior tutela, oggi infatti le bollette arrivano in genere ogni due mesi, ovvero sei volte l'anno, ma in futuro potrebbe non essere così perché entro la fine di giugno va approvata la direttiva europea sull'efficienza energetica.
Tutti gli Stati membri dell'Ue, infatti, si devono mettere in regola per la direttiva europea sull'efficienza energetica. Fra queste c'è anche l'obbligo di mandare le bollette solo due volte l'anno. A chi è capitato di confrontare le offerte di luce e gas sa che gli operatori privati possono decidere quante volte mandare a casa le bollette, ma questa norma potrebbe essere modificata con l'approvazione di questo decreto legislativo che dovrà passare per Senato e Camera.
"Il recepimento della direttiva europea sull'efficienza energetica - ha detto il presidente dell'Autorità per l'Energia Guido Bortoni - è un passo avanti per il Paese. Gli articoli 9, 10 e 11 dispongono una migliore profilazione del cliente finale. La fatturazione con cadenza ogni sei mesi va vista come un de minimis: almeno due volte l'anno. È un requisito minimo e nessuno vieta all'Italia di migliorarlo".
Le dichiarazioni di Bortoni arrivano dopo le proteste delle associazioni dei consumatori secondo cui con questo nuovo sistema vanifica il buon lavoro fatto con l'installazione dei contatori intelligenti. "Spuntano proposte che vanno in senso inverso al sostegno ai comportamenti virtuosi e all'efficienza energetica per una riduzione degli sprechi soprattutto di sostegno alle fasce economicamente svantaggiate" hanno scritto in un comunicato.
Inoltre con l'invio delle bollette di luce e gas solo due volte l'anno si rischiano maxi conguagli a causa delle tante offerte con consumi stimati che si basano appunto sulla lettura periodica del contatore. Attualmente sono ben 34 milioni i contatori installati nelle case per circa 30 milioni di clienti domestici. Sicuramente, quindi, il decreto è da rivedere o quantomeno sono da concordare le modalità di applicazione della direttiva europea.