Finalmente dopo ben 70 anni, il 18 giugno entreranno in vigore le nuove regole sul Condominio, previste dalla riforma contenuta nella legge 220 dell'11 dicembre 2012, che facevano parte del decreto "salva Italia" varato dal Governo Monti.
La riforma, attesa da anni a breve diventerà efficace a tutti gli effetti, anche se ci sono state da parte di amministratori condominiali, proprietari e imprenditori edili numerose richieste di proroga. Ma cosa prevede la riforma dei condomini 2013? E come mai ha suscitato cosi tante critiche da parte degli esperti?
Il nuovo regolamento è composto da 32 articoli e per riuscire a redigerlo il Parlamento ci ha impiegato ben 2 anni. Non solo la riconversione per l'energia pulita, fra i temi più caldi. Uno degli aspetti che ha fatto sorgere delle perplessità è la solidarietà passiva tra i condomini. Infatti, secondo la nuova norma, in caso di mancato pagamento da parte di un condomino, l'impresa creditrice potrà rivalersi direttamente su di lui e non sul condominio.
Altro punto importante, che ha fatto sorgere molti dubbi, è quello riguardante i lavori straordinari. La nuova riforma prevede che i proprietari creino un fondo a cui attingere per effettuare tutte le opere che esulino dall'ordinaria gestione dell'edificio. Senza questo fondo, l'impresa esecutrice non potrà firmare il contratto di appalto. In questo modo i proprietari saranno costretti a versare in anticipo somme, in alcuni casi anche ingenti per finanziare il fondo.
Passiamo al riscaldamento, i proprietari dei singoli immobili possono dotarsi di riscaldamento autonomo, rinunciando al centralizzato, soltanto se questo non va a implicare spese per gli altri condomini. Le altre norme previste dalla nuova riforma del condominio sono: Registro condominiale, la legge, all'articolo 6 prevede che "L'amministratore dovrà curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza".
Infatti forse una delle novità più interessanti di questo nuovo regolamento è la figura dell'amministratore, che diventa più professionale e qualificato, ma diventano anche più impegnativi i suoi compiti, come ad esempio quello di agire per la riscossione forzosa dei crediti condominiali e di sospendere la fruizione dei servizi al condomino moroso per sei mesi.
Poi c'è la questione relativa agli animali domestici, infatti non è possibile impedire ai condomini di avere in casa animali domestici (cane o gatto), mediante appositi regolamenti di condominio, a meno che non siano contrattuali, cioè approvati da tutti i condomini, con l'adesione al regolamento formulato dal costruttore prima che l'edificio venisse costruito.
Altra importante novità è l'aggiornamento dell'ammontare delle sanzioni previste per chi viola il regolamento di condominio che prima era di 5 centesimi di euro (le vecchie 100 lire previste dal codice civile) ora saranno 200 euro che in caso di recidiva possono arrivare fino a 800.
Certo le nuove norme hanno bisogno di essere messe a punto, ma per il settore più litigioso del viver comune almeno si è fatto un primo passo.