L'arcivescovo Justin Welby mette sotto accusa le società energetiche britanniche per le tariffe salite del 24% in 4 anni
Anche la Chiesa Anglicana si scaglia contro i "poteri forti". Chiamatelo se volete effetto "Papa Francesco". Hanno fatto discutere e sorprendere gli attacchi del capo della chiesa cattolica contro le guerre nel mondo fomentate da chi deve vendere armi o dei richiami a una vita più vicina a poveri e ultimi del mondo.
Ora è l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, a irrompere nel dibattito politico britannico attaccando le compagnie di distribuzione di gas ed elettricità, dopo i forti aumenti alle tariffe degli ultimi tempi.
Welby non è solo il capo della Chiesa d'Inghilterra, ma anche un ex manager petrolifero. Nel suo mirino sono finite Centrica e Sse, colpevoli di aver alzato i prezzi di luce e gas rispettivamente del 9,2% e del 8,2%.
"Devono essere consce dei propri obblighi verso la società - ha detto Welby - L'impatto sulla gente particolarmente sulle fasce di popolazioni con i redditi più bassi è destinato a essere davvero pesante e le compagnie energetiche devono giustificare in maniera esaustiva ciò che stanno facendo".
Non è un dettaglio che la Chiesa d'Inghilterra è anche azionista di Centrica e Sse. Da tempo dalla diocesi di Canterbury si sollevano tentativi di indirizzare gli investimenti delle due utility su una strada più moralmente vicina a sé. E le parole di Welby potrebbero trovare sponda sulla Ofgem, l'autority del mercato britannico, secondo la quale negli ultimi quattro anni in Gran Bretagna le tariffe sull'energia sono saliti del 24%, superando di gran lunga la crescita fisiologica dell'inflazione.