Anche se il settore dell'energia rinnovabile rappresenta un comparto dalle forti potenzialità economiche e occupazionali, il ministero dell'Ambiente e
quello dello Sviluppo economico non riescono a trovare un accordo sui decreti attuativi per gli incentivi destinati alle fonti rinnovabili non fotovoltaiche. A rivelare la mancata intesa tra i due ministeri è stato ieri il ministro dell'Ambiente Corrado Clini che, intervenendo al Meeting di primavera della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha affermato come "per il momento siamo ancora lontani da un punto di arrivo nella discussione con il ministero dello Sviluppo economico", aggiungendo anche: "Non siamo d'accordo e dobbiamo continuare a lavorare perché siamo molto in ritardo".
Il continuo rinvio del decreto sulle energie rinnovabili, che doveva essere approvato prima lo scorso settembre, poi a gennaio, infine a febbraio e che si trova, invece, in un "limbo" indefinito, sta infatti piegando tutto il settore che, in mancanza di una linea certa sugli incentivi a partire dal prossimo anno, non riesce a ottenere gli investimenti per andare avanti.
Clini, in ogni caso, ha dimostrato anche la disponibilità da parte del Governo a continuare a sostenere il comparto delle rinnovabili, che rappresenta un importante motore anche per l'economia nazionale. A questo proposito il ministro, rivolgendosi a Edo Ronchi, organizzatore del meeting, ha lanciato la proposta di "organizzare qualcosa come gli stati generali della green economy, vista l'importanza di questo settore per la nostra economia". I dati relativi allo scorso anno delle Pmi "verdi" mettono in luce che il settore è in crescita: gli ordini sono infatti aumentati dell'1,5%, l'export del 3% e il fatturato dello 0,5%.
In risposta al ministro, Ronchi ha sottolineato: "Siamo ormai consapevoli, e i dati ce lo dimostrano, che in Italia la green economy rappresenta un'opportunità per uscire dalla crisi e aprire nuove possibilità di sviluppo in chiave sostenibile e di occupazione. Le aziende che oggi hanno interrogato il ministro,sono una dimostrazione di come l'ambiente sia diventato un asset di primaria importanza nell'economia dell'impresa".
Ater, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, con i suoi oltre 100mila iscritti, ha risposto positivamente alla proposta del ministro Clini, assicurando la sua presenza agli "stati generali" e il suo appoggio a "tutto ciò che può essere funzionale a individuare strade alternative per la crescita del Paese e sviluppare la produzione di energia pulita".