Un impianto fotovoltaico rappresenta una soluzione efficace e performante per chi vuole svincolarsi dalle spese di fornitura energetica e realizzare un proprio sistema di auto-sostentamento domestico. Con l'aumentare costante dei costi sulla bolletta, sempre più italiani cercano metodi alternativi per abbattere i prezzi, in molti hanno scelto di migrare verso il libero mercato, approfittando della possibilità di porre le tariffe luce e gas proposte dal mercato a confronto e cambiare operatore senza alcun onere aggiuntivo. Altri vagliano l'opzione green, spesso però senza conoscere i reali benefici che tale opportunità garantisce.
Quanto costa un impianto fotovoltaico
Esplorare le alternative del mercato concorrenziale nel settore energetico è diventato piuttosto semplice. Su internet bastano pochi clic per informarsi su Illumia e le sue soluzioni commerciali e compararle a quelle di Eni, Enel, Edison e delle altre compagine del settore. Anche se nemmeno il libero mercato può garantire un risparmio certo, soprattutto se ragioniamo sul lungo periodo. La strada green resta, ad oggi, la più praticabile per chi voglia davvero trovare una soluzione efficace contro il caro-energia.
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Ma quanto costa e quanto fa risparmiare davvero un impianto fotovoltaico? Mediamente, il costo di un impianto fotovoltaico è compreso fra i 2.000 e i 2.500 euro per kilowatt. Considerando l'installazione di un sistema da 3 kWp (kilowatt picco) e calcolando anche il costo dell'IVA al 10%, il costo complessivo per l'installazione si aggira tra i 6.600 e i 7.150 euro.
Un investimento sensato
Basandoci sui valori medi di produzione stimati nel Centro italia, un impianto fotovoltaico genera circa 1.100 kWh/kWp l'anno. Il sistema che abbiamo preso ad esempio, dunque, arriverà a generare circa 3.300 kWh nell'arco di dodici mesi (3 kWp x 1.100 kWh). Sempre prendendo in riferimento i valori medi di una famiglia italiana, l'energia consumata per adempiere al fabbisogno personale è stimabile in circa 2.310 kWh in un anno. Ciò significa che circa 990 kWh potranno essere immessi nel libero mercato dell'energia.
Il margine di guadagno per la famiglia sarà pari alla somma tra l'energia autoconsumata, il mancato costo (il margine di risparmio sull'energia non acquistata) e i guadagni registrati grazie alla rivendita dell'energia prodotta in surplus: sommando i tre valori, si otterrà un ricavo medio annuale pari a 905,05 euro.
Tempi per il rientro dell'investimento
Secondo le stime, dunque, al netto di costi aggiuntivi generati dalla necessità di far fronte a finanziamenti per l'acquisto e a eventuali benefici derivanti da incentivi e agevolazioni fiscali, si può stimare un rientro dell'investimento entro 7-8 anni dall'acquisto. La spesa iniziale di circa 7.000 euro, infatti, viene controbilanciata da un ricavo annuale pari a circa 900 euro.